Alta velocità, dopo l’emergenza Covid le Ferrovie punteranno di più su trasporto merci e turismo

Come potrà cambiare l’alta velocità dopo l’emergenza Covid? Lo sta studiando il gruppo FS, che vaglia diverse ipotesi per adeguarsi al nuovo scenario che si presenterà nei prossimi anni. L’emergenza sanitaria ha impresso una forte accelerazione al passaggio digitale del mondo del lavoro. Le aziende hanno aumentato il ricorso allo smart working e all’utilizzo delle piattaforme digitali per le riunioni. Una svolta epocale che porterà ad un radicale mutamento negli spostamenti.

Le Frecce non serviranno più solo le grandi città, ma allargheranno la rete anche alle città mediopiccole e alle località turistiche. Sarà un riposizionamento graduale con un’offerta flessibile che si adeguerà ai nuovi bisogni della società. L’Alta velocità si estenderà al sud accorciando l’Italia. Già tra un paio di anni si potrà percorrere Bari-Napoli in poco più di due ore.

I primi cambiamenti sono già avvenuti l’estate scorsa allargando i perimetri tradizionali dell’Alta Velocità e le Frecce hanno fatto tappa, rinunciando talvolta ad un poco di velocità, ma facilitando l’afflusso di visitatori. Altre novità sono allo studio per la prossima estate con l’entrata del nuovo orario.

Ma la rivoluzione non riguarderà solo il traffico passeggeri, ma interesserà  anche il traffico delle merci. Già con la pandemia e l’aumento degli acquisti on line  sono aumentati i volumi delle merci trasportate. Una tendenza che dovrebbe confermarsi per il futuro. E le FS hanno trasformato il vecchio Frecciarossa 500 per attrezzarlo al traffico merci e lo impiegano di notte nella linea Alta Velocità nella tratta Caserta-Bologna per collegare i due interporti.

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