“Tutt’ora gli studenti non sono riusciti a trovare un esponente sostenitore delle ragioni del “no”: se non dovessero riuscirci sarà ritirata l’autorizzazione allo svolgimento dell’assemblea in questione” conclude il dirigente.
MANTOVA – Sulla questione riguardante l’assemblea d’Istituto del D’Arco-D’Este di Mantova, prevista per il prossimo 24 marzo sui quesiti referendari del prossimo 8 giugno e alla quale è annunciata la presenza del segretario provinciale della Cgil Michele Orezzi (per sostenere le ragioni del sì) che sta generando parecchie polemiche politiche nelle ultime ore, è intervenuto anche il dirigente scolastico Antonino Scutti. Il preside ha precisato come l’intenzione non fosse affatto quella di realizzare un’iniziativa di parte o di indottrinamento politico, assicurando che, se gli studenti non troveranno un esponente del “no”, l’assemblea non avrà luogo.
“L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “D’Arco-D’Este” di Mantova, nell’arco della sua storia, ha sempre garantito il pluralismo e il libero confronto – spiega il dirigente in una nota -, nella consapevolezza che una reale formazione democratica non può prescindere dal dialogo, dal confronto e dall’ascolto di tutte le parti in causa. Anche in occasione dell’assemblea studentesca, programmata per il 24 marzo 2025, l’orizzonte di riferimento è stato ed è quello appena indicato. Essa, infatti, è stata autorizzata con l’intento di assicurare un confronto reale tra le diverse posizioni. La circolare emanata, con firma del Dirigente, aveva ed ha carattere provvisorio: è stata pubblicata in attesa che i rappresentanti degli alunni riuscissero a individuare la controparte, in quanto i tempi organizzativi erano stretti e non perché si voleva realizzare un’iniziativa di parte o un indottrinamento politico”.