Potrebbe sfiorare i 4 miliardi di euro l’intervento che il governo intende mettere oggi in campo per tornare a contrastare, nuovamente, gli aumenti delle bollette di luce e gas. Un segnale forte, ma senza ricorrere allo scostamento di bilancio chiesto a gran voce dai partiti. Per finanziare le misure, riferiscono fonti di governo all’Adnkronos, si ricorrerà agli incassi delle aste per le emissioni di Co2, per un tesoretto stimato tra 1,5 e 1,8 miliardi.
Una dote tuttavia insufficiente a fronteggiare l’emergenza che sta mettendo a dura prova il tessuto economico del paese. Per questo, si sta valutando un intervento di altri 2,5 miliardi che potrebbero arrivare o dalla cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema o dall’utilizzo di extragettito delle accise sui carburanti, ipotesi quest’ultima meno accreditata. Se si deciderà di ricorrere solo alle aste, allora la misura potrebbe confluire nel dl sostegni ter, altrimenti -in caso si optasse per la seconda strada- si varerà un provvedimento ad hoc. Quanto all’intervento sugli extra profitti delle società energetiche, viene confermato, come da attese, il rinvio della misura.
E’ durata quasi 3 tre ore, la riunione a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i ministri Roberto Cingolani, Daniele Franco e Giancarlo Giorgetti sulle misure. Fonti di Palazzo Chigi confermano che il provvedimento arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri domani -la riunione non è stata ancora convocata- assieme al dl sostegni per ristorare i settori più colpiti dalle ultime misure anti-Covid varate dal governo.