Auto incendiate in via Ariosto: il cerchio degli investigatori si stringe

Divieto di avvicinamento all'ex compagno per la donna che ha incendiato sette auto in Valletta Valsecchi

MANTOVA – Si stringe il cerchio intorno a chi, nelle prime ore della mattinata odierna, ha dato fuoco a un’auto in via Ariosto incendiandone poi altre sei (ce n’è poi un’ottava solo appena intaccata dalle fiamme). L’incendio, divampato dopo le 5, è senz’altro doloso. Sul luogo, sotto i resti di una delle auto, è stata anche ritrovata una bottiglietta con resti di liquido infiammabile.
I carabinieri del Comando provinciale, intervenuti subito sul posto insieme ai Vigili del fuoco che hanno provveduto a domare l’incendio, hanno avviato le indagini in tutte le direzioni, non tralasciando alcun particolare e si potrebbe davvero essere vicini a una svolta.
Gli incendi dolosi del resto rientrano tra i principali reati spia collegati alla mafia, anche nel mantovano in passato ci sono già stati degli episodi, ma sono pure tra i reati più classici di vendette.

I militari del colonnello Minutoli si sono concentrati sui proprietari delle auto, in particolare di quella da cui sarebbe partito il rogo che ha investito tutte le altre. Tra loro ci sarebbero persone con dei precedenti. Ma anche sui residenti della zona, e su episodi che in qualsiasi modo possano portare a quanto accaduto questa mattina all’alba.
Un aiuto importante alle indagini, coordinate dal pubblico ministero Lucia Lombardo, sembra sia venuto anche dalle telecamere di sorveglianza della zona come dai rilievi di natura tecnica effettuati dai carabinieri della sezione operativa.

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