Baschieri (FI): “Gli utili del turbogas volano, il portafoglio dei mantovani piange per i rincari del teleriscaldamento”

MANTOVA – Dal consigliere comunale di Forza Italia, Pierluigi Baschieri arriva un appello al sindaco Mattia Palazzi: “Al Sindaco Palazzi chiediamo con una mozione di ricontrattare il contratto di cessione della materia prima tra Enipower e Tea Sei in forza del fatto che siamo soci della società energivora con il 13,5% delle azioni ed in forza del fatto che questa città ha sempre pagato un impatto ambientale per un turbogas mai voluto ed imposto dalla politica. Forse in questo modo riusciremo veramente a limitare i danni al portafoglio provocati dal teleriscaldamento”.

Dal consigliere comunale di Forza Italia, un appello al sindaco Mattia Palazzi, per far fronte ai rincari del teleriscaldamento. “In città – ha spiegato Baschieri –  50 condomini non sono in regola con i pagamenti”

“Enipower Spa, di cui Tea Spa detiene il 13,5% delle quote societarie, grazie alla sua  centrale termoelettrica a ciclo combinato per la produzione di energia elettrica e termica da utilizzare nel servizio di teleriscaldamento della città scoppia di salute. Sono gli utili degli ultimi  anni a certificare che il turbogas da 836 MW, oltre a produrre cinque volte il fabbisogno energetico della provincia di Mantova, è sempre più una miniera aurea. Ciò dimostrazione che le aziende energivore sono tra le poche a non aver subito la crisi economica  generata  prima dalla pandemia da Covid  e poi dalla guerra tra Russia ed Ucraina ci sono i  numeri dei bilanci contabili”.

Tavola sinottica: utili Enipower Mantova Spa

 

Anno Utile
2017 30.660.918
2018 35.740.762
2019 35.842.173
2020 39.324.387
2021 38.962.695

 

FATTURATO MEDIO TRIENNIO 2019 – 2020 – 2021: € 175.238.421,33

“A preoccupare Forza Italia – continua Baschieri – è ancora una volta la questione del teleriscaldamento che durante i mesi invernali viene utilizzato da oltre metà dei mantovani per riscaldarsi. Purtroppo gli sgravi fiscali a favore del gas naturale, iva ridotta al 5 per cento, non sono stati estesi al teleriscaldamento e difficilmente rientreranno nella legge finanziaria che sarà approvata entro la fine dell’anno dai due rami del parlamento. Si evidenzia, altresì, che nel settore del teleriscaldamento non è attualmente prevista l’applicazione di agevolazioni per gli utenti in condizioni di disagio economico.

Nell’ultima commissione bilancio tenutasi presso il comune di Mantova, l’amministratore delegato di Tea Spa ha ammesso che i condomini del capoluogo in difficoltà con i pagamenti della bolletta del teleriscaldamento sono almeno una cinquantina e sono in crescita a causa dell’impennata delle tariffe salite del 200% rispetto al 2020.

Dobbiamo ammettere che Palazzi, forte del 71,39% delle quote societarie possedute dal comune nella multiutility Tea Spa, ha messo in piedi un virtuoso piano da 7 milioni di euro a favore dei cittadini serviti dalla rete di teleriscaldamento grazie alla rinuncia agli extra-profitti della società Tea Sei che porterà sconti tra il 20 ed il 30% nelle bollette del bimestre di novembre e dicembre. Una boccata di ossigeno che rischia di non essere sufficiente per limitare i rincari dovuti alla tariffe del teleriscaldamento che secondo gli analisti del settore dureranno almeno sino alla conclusione della stagione termica.

Che ruolo ha il turbogas di Enipower nella vicenda del teleriscaldamento? E’ il produttore della principale materia prima, il vapore per intenderci, che tramutato in acqua calda rifornisce la rete cittadina del teleriscaldamento gestita da Tea Sei.

Tutti sappiamo che dai camini del turbogas non escono rose e viole ma emissioni (monossido di carbonio e ossidi d’azoto) in atmosfera che hanno un impatto mediamente significativo sull’ambiente come attestato dalle dichiarazioni ambientali pubblicate nella rete dalla società energetica.

Il contratto di cessione del vapore da Enipower a Tea Sei, con i relativi prezzi, è stato stipulato nel lontano 2008 ed è un documento secretato  impossibile da ottenere anche dai consiglieri comunali. Nemmeno fossimo davanti ad una fornitura per la difesa militare del paese”.