MANTOVA – Sono pari a 200mila euro i fondi raccolti dalla campagna di IOM-Istituto Oncologico Mantovano a favore del robot chirurgico. Il contributo dell’associazione mantovana è stato consegnato oggi alla Direzione Strategica di Asst e andrà a sostegno delle spese accessorie e dei costi per la formazione del personale.
Una gara di solidarietà che ha potuto contare sulla generosità di privati e terzo settore e non si conclude qui, come spiega il presidente di IOM Luciano Lanza: “Terremo aperto il conto corrente per eventuali altre donazioni. Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto e riconoscenti a ciascuno per ogni singola partecipazione. Dal primo giorno in cui l’associazione ha lanciato questa ambiziosa iniziativa eravamo convinti che sarebbe stato un percorso complesso. I numerosi tavoli di lavoro costruiti con tutti i medici delle strutture di riferimento ci hanno fatto capire quanto fosse importante riuscire a ottenere questa attrezzatura ad altissima tecnologia. Ci abbiamo creduto, ci siamo caricati di fiducia e messi al lavoro con impegno e tanta dedizione”.
Robot per il cui acquisto Asst Mantova si sta muovendo nell’ambito dell’accordo quadro di Regione Lombardia che assegna l’attrezzatura ai vari centri regionali, sulla base di una deliberazione della giunta regionale del 2021. L’investimento presunto, che verrà utilizzato come base d’asta in sede di appalto, è di 1 milione e 551mila euro complessivi per il noleggio e l’acquisto del materiale di consumo. L’installazione e la messa in funzione sono previste per la seconda metà di settembre.
“Si tratta di un servizio – spiega il direttore generale di Asst Mantova Mara Azzi -che eviterà ai cittadini di spostarsi in strutture lontane da Mantova con trasferte impegnative e costi gravosi. I professionisti sono al lavoro dallo scorso dicembre per apprendere l’uso della nuova tecnologia”. Il robot sarà impiegato, in particolare, per le discipline di urologia, chirurgia generale, ginecologia, otorinolaringoiatria e chirurgia toracica. In base alle stime effettuate, le procedure chirurgiche interessate all’innovazione tecnologica in questione, a regime, saranno oltre 300 all’anno, progressivamente incrementabili.
Potenzialmente ogni procedura chirurgica laparoscopica a livello delle regioni pelvica, peritoneale e toracica può trarre beneficio dall’utilizzo del nuovo sistema. Molte prestazioni chirurgiche di tali sedi anatomiche, attualmente eseguite con accesso open per la loro complessità, potrebbero essere effettuate più facilmente con tecnica laparoscopica assistita del robot con una riduzione delle perdite ematiche, delle complicanze, della degenza ospedaliera. Ne conseguirà una maggiore sicurezza per i pazienti sia dal punto di vista dei risultati oncologici sia per gli aspetti funzionali.
Ora si guarda a creare una rete con le strutture private accreditate, come gli ospedali di Suzzara e Castiglione delle Stiviere, entrambi sperimentazioni gestionali di ASST, consentendo a ogni paziente mantovano di beneficiare della chirurgia robotica del Poma.