Casamatta spegne due candeline. Domani la casa di eQual e Potere al Popolo si riunisce in assemblea

MANTOVA – Una scommessa, quella lanciata due anni fa dalle attiviste e dagli attivisti di eQual e Potere al Popolo: aprire una moderna “casa del popolo” a Mantova, come luogo di cultura, iniziativa sociale e solidarietà.

A pochi giorni dalla cena di festeggiamento, domani, alle ore 20:40, si terrà l’assemblea “Casamatta al quadrato” per trarre un bilancio della strada percorsa e una discussione sulle prospettive future.

Un risultato positivo quello raggiunto sinora, a guardare l’elenco di attività svolte e gli incontri con centinaia di cittadini, lavoratori e studenti: “Non è stato facile” – spiega Marco Rossi – “perché viviamo in tempi di rassegnazione e disillusione, ma abbiamo investito sulla partecipazione e sulla concretezza delle nostre azioni”.

Doposcuola popolare per studenti in difficoltà, pane solidale, laboratorio di informatica, sportello lavoratori: sono solo alcune delle iniziative messe in campo dagli attivisti di Casamatta in questi due anni. Del senso di queste attività parla Emanuele Bellintani, portavoce di eQual: “Nessuno si salva da solo, per questo il nostro è uno spazio di libertà dove incontrarsi, aiutarsi e unirsi. Qui, insieme, coltiviamo la cultura del cambiamento contro quest’epoca di sfruttamento e razzismo”.

La scelta del nome è stata tutt’altro che casuale: Casamatta come citazione gramsciana, in riferimento alla necessità di una guerra di posizione, politica e culturale.

Una sede che è aperta, inclusiva e partecipata, come sottolinea Rossi: “Siamo diventati un punto di riferimento da cui aprire e sostenere vertenze territoriali di lavoratori e contro l’inquinamento, non solo su Mantova ma anche in provincia”.

In Casamatta c’è molta attenzione, ovviamente, anche alle elezioni amministrative del capoluogo, come spiega Bellintani: “L’attuale amministrazione ha fatto molto rispetto al disastroso quinquennio precedente, spingendo tuttavia su un lavoro prevalentemente di superficie; noi abbiamo scelto di dare voce alla città più profonda ragionando di lavoro, ambiente e welfare.  Per questo siamo stati tra i promotori di Mantova in Comune, dove stiamo lavorando ad un programma di alternativa”.