Due anni di clausura pandemica mondiale hanno fatto il loro effetto: la voglia di viaggiare è più forte che mai. C’è anche questo alla base del boom di prenotazioni per un’azienda italiana che, unica nello Stivale, propone itinerari in bici lungo il Po, da Mantova a Venezia, accompagnati da tratti di navigazione fluviale: Girolibero, con base a Vicenza e succursali in Francia e Olanda. “Ma gli stranieri preferiscono naturalmente l’Italia, sia per la meteo sia per la bellezza -dice all’Adnkronos Pierpaolo Romio, fondatore e amministratore delegato dal ’98 dell’azienda e anche del tour operator Zeppelin-. Quest’anno, dopo due stagioni di stop per il Covid, non c’è più un posto libero a bordo delle nostre due navi, Ave Maria e Vita Pugna”.
Si tratta di imbarcazioni fluviali con un pescaggio limitato massimo di 1,40 metri, lunghe una quarantina e larghe abbastanza da rendere la vita a bordo confortevole e allo stesso tempo passare comodamente attraverso le chiuse, tre in tutto, lungo il percorso del Canal Bianco che affianca il maggior fiume italiano: e, anche, basse abbastanza per passare con qualche agio sotto i ponti stradali, costruiti sempre più spesso dimenticando le esigenze della navigazione. Ave Maria varata nel 2011, Vita Pugna invece acquistata in Olanda e portata in Italia con un viaggio rocambolesco che l’ha vista uscire dai percorsi fluviali del Nord Europa in Mar Nero per poi dirigersi in Egeo, Ionio e Adriatico scansando burrasche pericolose per la sua scarsa attitudine marina.
Quattro membri d’equipaggio di cui due in cucina per cene che completano il viaggio proponendo piatti dei luoghi attraversati, in qualche caso anche raccogliendo le erbe spontanee sugli argini del fiume e illustrandone qualità e uso locale. “A bordo della prima possiamo accogliere 30 persone, la seconda è un pò più piccola e ne accoglie al massimo 20”. Alla ripresa dell’attività, il 2 aprile, crociera di prova, poi una “vera” con gli ospiti a bordo e come detto “al completo fino a ottobre -dice ancora Romio”: a volte, dipende dalla meteo, apriamo anche a novembre. Tutti ospiti stranieri, è raro vedere gli italiani in un viaggio di questo genere”.
Per una settimana, partenze da Mantova e Venezia, si attraversano in bici i paesaggi tipici del delta del Po e della Padana lombardo-veneta, con possibili incursioni in territorio emiliano per visitare Ferrara. Ma non solo città d’arte: una tappa è dedicata al semisconosciuto comune di Bergantino, che però è una sorta di capitale mondiale dei giostrai e dei macchinari da luna park e ha organizzato un museo unico in Italia dedicato alle giostre e alla tradizione locale delle attrezzature da divertimento. O anche all’ancora più sconosciuto comune di Zelo, il cui punto di aggregazione è l’unico pub che però è anche campione italiano di freccette oltre a un’estesa selezione di birre. Non mancano visite nelle aziende produttrici delle eccellenze gastronomiche dell’area, come per esempio il Grana Padano.
“Attraiamo un turismo particolare, non certo di massa ma altrettanto sicuramente non snob, che apprezza sia i monumenti sia i piccoli piaceri semplici della vita”, dice Romio. A Zelo la comunità locale, per meglio accogliere questa strana specie di turismo, ha anche costruito un barbecue pubblico dove festeggiare la fine della giornata in bici. Percorsi raramente superiori ai 50 km al giorno, su bici facili con anche l’opzione della pedalata assistita, il viaggio è alla portata di chiunque. In genere dal nord Europa ma anche da Stati Uniti, Canada, Australia.
Dagli States però “qualcuno ha disdetto per paura di Covid e ora la guerra: per loro è non è facile distinguere le distanze in Europa, gli sembra tutto vicino. Ma a ogni forfait arrivano nuove adesioni dagli Usa, una guida mi ha spiegato il loro ragionamento: ‘il nostro pubblico è 60-70 anni, sanno che la vita è breve e non voglio stare più a casa. E non fanno caso al costo dell’aereo, adesso molto più alto che prima del Covid’. Fuori uno avanti un altro insomma. E sempre “in punta di piedi: la bicicletta è il veicolo ideale per attraversare rispettosamente territori e città d’arte, senza impattare sul paesaggio e lasciandolo godere a tutti”, conclude Romio.