Cisl, Perboni: “Malattie professionali cresciute del 50% nei primi 8 mesi dell’anno”

MANTOVA – “I dati dell’Inail pubblicati per il mese di agosto, ed elaborati dal nostro Centro Studi, riportano un tasso di riduzione degli infortuni nel periodo gennaio-agosto del 15% con un calo di -580 casi registrati nel 2023 rispetto al 2022. Infatti, nel 2022 furono  3.780  infortuni denunciati contro i 3.200 di quest’anno. Altro dato importante è il calo degli infortuni mortali: 3 gennaio-agosto 2023 (compresi quelli in itinere ndr) mentre nello stesso periodo del 2022 furono 10 con un decremento del 70,0%. In Lombardia gli infortuni mortali ad agosto del 2023 sono stati 112, in crescita per rapporto sia al 2022 (107 infortuni mortali).
E’ quanto evidenzia il segretario generale della Cisl Asse del Po Dino Perboni a proposito della situazione degli infortuni sul lavoro nelle aziende del territorio.
“Anche a livello regionale, nel periodo gennaio-agosto  2023 si conferma una riduzione delle denunce di infortunio 21%, con 71.314 denunce rispetto alle 90.690 denunce per l’analogo periodo 2022. La riduzione degli infortuni di  (-15%)  è inferiore a quello regionale – 22,0%  e nazionale che è del -20,9% rispetto ad agosto 2022.
Le malattie professionali continuano ad aumentare:  147 da gennaio-agosto 2033 contro i 98 dello stesso periodo del 2022 pari a +49 casi, per un incremento del 50%. Il dato nazionale e regionale, mostrano una crescita inferiore, rispettivamente: +27% dato regionale e +23,2% quello nazionale. In tale caso il dato mantovano cresce molto di più di quello nazionale e regionale” continua Perboni.
“Se da un lato è positiva la riduzione degli infortuni, anche se comunque ne avvengono 13 al giorno, dall’altra è costante la crescita delle malattie professionali: pertanto, si devono incrementare gli ispettori dell’ATS e dell’ITL in modo da avere più ispettori che facciano prevenzione, controlli e sanzioni, per chi non rispetta le norme. Vanno premiate le aziende che fanno della salute e sicurezza elemento fondamentale della loro organizzazione del lavoro, attraverso l’introduzione della patente che riconosca a loro il merito. Si devono inasprire le pene e le sanzioni a quelle aziende che violano le disposizioni e le norme sulla salute e della sicurezza, nonché escluderle in modo perpetuo dal sistema del appalti pubblici e privati. Va realizzata una massiva campagna di informazione e la prevenzione, nonchè potenziata la formazione in tutti i posti di lavoro, così come vanno rafforzate le forme di coinvolgimento e partecipazione degli RLS. Infine, per accrescere l’educazione della salute e sicurezza, nel ciclo scolastico delle scuole superiori, vanno introdotti percorsi formativi sulla salute e sicurezza. Siamo convinti che solo realizzando queste azioni è possibile salvaguardare la vita e la salute dei lavoratori, ma anche creare una partecipazione attiva dei lavoratori per la salute e sicurezza nel mondo del lavoro” conclude Perboni.