Col protocollo “I.D.O.L.” si incontreranno domanda e offerta di lavoro per i richiedenti asilo

MANTOVA – Un protocollo d’intesa, siglato in Prefettura questa mattina e redatto su impulso del Prefetto Gerlando Iorio, per fare incontrare domanda e offerta di lavoro da parte delle associazioni datoriali, specialmente del comparto agricolo, per quanto concerne i richiedenti asilo. E’ questo l’ambizioso proposito di “I.D.O.L.”, uno strumento attivo di inclusione dei richiedenti protezione internazionale, attualmente alloggiati nei centri di accoglienza straordinari di questa Provincia, nel tessuto economico e sociale, nell’intento di cogliere le istanze provenienti dal settore agricolo della provincia di Mantova, a seguito dell’interlocuzione avviata con gli attori interessati.

Alla sottoscrizione hanno preso parte, oltre al Prefetto di Mantova, il Presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani, il Direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Mantova, il Presidente di Confagricoltura Mantova, il Vicepresidente di Coldiretti Mantova ed i Segretari Provinciali di FAI – CISL Asse del Po, FLAI- CGIL e UILA – UIL.

L’iniziativa si colloca, peraltro come riferito dal Prefetto, nel solco delle attività intraprese nell’ambito del progetto “Multistasking” finanziato dai fondi FAMI, finalizzato al contrasto e alla prevenzione del caporalato, sulla cui base è stato proposto e recentemente approvato l’ulteriore progetto “Multistasking 2.0.”.

Con il protocollo, infatti, attraverso l’azione di sintesi e coordinamento promossa dalla Prefettura di Mantova, si è inteso valorizzare il ruolo di collettore dei centri per l’impiego gestiti dalla Provincia per far confluire, da un lato, le richieste di manodopera provenienti dalle aziende agricole operanti sul territorio, sovente penalizzate per la carenza di manodopera e, dall’altro, le domande di collocamento lavorativo dei richiedenti protezione internazionale ospitati nei centri di accoglienza straordinari presenti sul territorio.

Il documento prevede una serie di impegni reciproci tra le parti sottoscrittrici: in particolare, le associazioni di categoria firmatarie favoriranno l’ingresso nel mondo del lavoro dei cittadini stranieri richiedenti o titolari di protezione internazionale che ne facciano richiesta, mediante l’avvio di percorsi formativi e l’assunzione in prova, a tempo determinato o indeterminato presso le imprese aderenti, che avranno, a propria volta, cura di comunicare i rispettivi fabbisogni di manodopera ai centri provinciali per l’impiego, assicurando la conformità dei contratti individuali alle disposizioni vigenti ed ai contratti collettivi nazionali di riferimento. L’Ispettorato Territoriale del Lavoro, per i profili di competenza, svolgerà una specifica attività di vigilanza e di supporto tecnico nelle fasi di avvio e di svolgimento dell’attività lavorativa.

L’implementazione di questo circuito virtuoso e delle potenzialità proprie dei centri provinciali per l’impiego potrebbe portare a realizzare il duplice obiettivo di fornire ai richiedenti protezione internazionale gli strumenti per muoversi con consapevolezza nel mondo del lavoro, arginando le problematiche connesse alla carenza di manodopera in un settore, quello agricolo e zootecnico, storicamente trainante per l’economia mantovana.

Il Prefetto di Mantova ha ringraziato tutte le parti che hanno contribuito alla stesura del protocollo sottoscritto, ribadendo l’importanza di attivare strumenti che riescano a sottrarre l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale dal circuito dell’assistenzialismo, implementando percorsi di integrazione strutturale in grado di arginare anche i pericoli connessi allo sfruttamento ed al caporalato.

Soddisfazione, inoltre, è stata espressa dai rappresentanti degli enti e delle associazioni presenti, per aver promosso un’opportunità importante per il territorio ed il tessuto economico mantovano, con il coinvolgimento diretto di soggetti spesso in condizione di fragilità all’interno di percorsi di formazione e responsabilizzazione in grado di garantire forme sempre maggiori di integrazione.

“Questo strumento – dice Ciro Di Lena di Fai Cisl – servirà a fare incontrare le necessità di manodopera delle associazioni datoriali agricole, specialmente per quanto concerne la raccolta e la zootecnia, dando una possibilità concreta di integrazione e inserimento nel mondo del lavoro da parte dei soggetti richiedenti asilo, evitando che questi ultimi finiscano nelle maglie dell’illegalità, monitorandone l’attività e prevenendo gli abusi. Ogni persona sarà seguita dal centro dell’impiego per capirne le abilità e le attitudini”.

Soddisfatto anche Marco Volta di Flai Cgil: “Con questo protocollo – dice – si permetterà alle aziende di poter accogliere manodopera in grado di ovviare alle carenze, già viste negli ultimi tempi, per quanto concerne la raccolta in serra e nei campi. Lo strumento è strutturato in modo tale da seguire i lavoratori in modo costante, per evitare eventuali irregolarità”.