Comitato Priorità alla Scuola: “Ridurre gli alunni nelle classi”

Coronavirus, Azzolina:

MANTOVA – Tra i temi caldi dell’attualità sia sul fronte nazionale che locale, c’è quello della scuola. Il 14 settembre suona la campanella e a un mese e mezzo ormai, dall’inizio, le problematiche sembrano essere davvero molte.  Qui di seguito una lettera da oarte del “Comitato Priorità alla scuola”, che focalizza le problematiche principali.

La scuola pubblica deve tornare ad essere di qualità, in presenza ed in sicurezza. Il Comitato Priorità alla scuola rappresenta l’intera comunità educante, genitori, studenti, docenti, educatori ed è sceso in piazza già tre volte quest’anno per rivendicare con forza quello che nessuno osa dire: la didattica ha necessità di contatto e l’emergenza sanitaria può e deve essere l’occasione per sanare quanto è stato tolto alla scuola pubblica con i tagli degli ultimi vent’anni: qualità.
La qualità dell’insegnamento si può raggiungere con l’aumento del rapporto tra insegnanti ed alunni, eliminando le classi pollaio e rafforzando quel rapporto diretto tra insegnante e studente che è la base della creazione delle conoscenze.
Per questo ci stupiscono le parole del provveditore che invece di rafforzare la scuola di prossimità, nei piccoli comuni (che riduce la dispersione scolastica) punta ad accorpare nei plessi centrali le classi e parla di classi pollaio.
Questo processo di accentramento rappresenta una posizione antiquata, che ci ha portato secondo l’Istat ad essere tra gli ultimi Paesi in Europa per numero di diplomati solo il 62% in Italia contro una media europea del 79%.
La scuola pubblica ha bisogno di qualità, investimenti, insegnanti. Per migliorare la qualità della scuola pubblica: è necessario procedere alla stabilizzazione del personale precario che da molti anni regge la scuola; è necessario ridurre gli alunni per classe soprattutto ove siano presenti più casi di alunni con disabilità; è necessario prevedere un piano pluriennale serio di recupero, ristrutturazione e ove questo non fosse possibile, di costruzione di nuovi edifici scolastici; non ultimo, ma strettamente collegato, è necessario predisporre un serio piano di investimenti nel trasporto pubblico, per sopperire alle necessità di mobilità in sicurezza degli studenti.
Siamo già in ritardo: nei giorni scorsi abbiamo richiesto a tutte le amministrazioni comunali informazioni circa le azioni messe in campo: abbiamo ricevuto poche risposte.
A breve convocheremo un’assemblea alla quale sono invitati genitori, studenti, docenti, educatori,dirigenti scolastici, amministratori pubblici, per cercare di costruire una soluzione quanto più possibile condivisa per la scuola pubblica della provincia, che per una volta non vada nella direzione dei tagli ma nella direzione del miglioramento della qualità della scuola pubblica.