SAN BENEDETTO PO – I lavori del ponte sul Po devono ripartire immediatamente: è questa richiesta che ha spinto il Comitato “Vogliamo il Ponte” a chiedere un nuovo incontro alla Regione Lombardia.
In una lettera indirizzata al Presidente Attilio Fontana, ma anche all’assessore Claudia Terzi
e alla consigliere regionale Cappellari Alessandra e all’assessore Fabio Rolfi, il Comitato chiede un incontroper discutere dei problemi riscontrati dai settori produttivi, in quanto – si legge nella lettera – “riteniamo assolutamente prioritario decidere una linea comune per risolvere il problema e far ripartire immediatamente i lavori, crediamo fortemente che non si possa aspettare oltre visto il danno economico subito dal territorio e data la situazione strutturale del vecchio manufatto”.
La richiesta è partita dagli ultimi avvenimenti riguardo ai rapporti tra Provincia di Mantova e Toto Costruzioni. All’incontro si chiede la partecipazione di tutti i sindaci della zona e dei presidenti o rappresentanti delle associazioni di categoria presenti sul territorio (Artigiani, Commercianti ,Agricoltura, Industria, ecc..).
“Il Ponte – prosegue la lettera – presenta evidenti problemi strutturali riconoscibili anche da non addetti ai lavori e per quanto sia monitorato, siamo preoccupati perché temiamo che la mancanza di manutenzione sospesa per la realizzazione della nuova struttura o un qualsiasi nuovo evento lo possa danneggiare irrimediabilmente comportando l’inevitabile chiusura ed isolamento totale del territorio del basso mantovano”.
Già lo scorso novembre si era resa necessaria la chiusura temporanea del tratto, i mezzi si sono riversati sulle altre arterie stradali causando numerosi incidenti, code e disagi in tutta la Provincia di Mantova. La chiusura inoltre comporta l’inevitabile isolamento anche per i mezzi di soccorso provenienti da Mantova.
Per l’economia locale è già in forte difficoltà e alla crisi economica, terremoto, e ora il covid 19 si aggiungono le attuali limitazioni al traffico,che portano alla fuga di molte aziende, alle chiusure senza prospettive di investimenti futuri.
“Nuove infrastrutture – prosegue la lettera – rischiano di diventare “cattedrali nel deserto” non potendo essere sfruttate a causa dalle viabilità ridotta del ponte, un esempio su tutte il Porto Fluviale di San Benedetto Po che giace ormai abbandonato da decenni.
Il nuovo Ponte è fondamentale per il rilancio socio-economico del Mantovano per la sua collocazione strategica rappresenta un punto di passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della Provincia perchè collegamento con le province confinanti di Modena e Ferrara, è stato perso già troppo tempo, riteniamo sia arrivato il momento di lavorare uniti per il bene del territorio, dei suoi cittadini e delle attività economiche”.
La linea del tempo…la storia del ponte