MANTOVA “Se i numeri lo consentono – e dalle ultime indicazioni Rt sembrerebbe di sì – occorre tornare al più presto in zona gialla per far ripartire anche ristoranti e bar”. A chiederlo è Confcommercio Mantova insieme al suo sistema regionale, per bocca del suo Vicepresidente Giampietro Ferri che aggiunge: “L’altro fronte prioritario resta il risarcimento rapido delle imprese per i danni subiti dall’errata valutazione della zona rossa”.
“A questo punto il ritorno in zona gialla sarebbe una scelta logica – dichiara Ferri, alla guida anche dei pubblici esercizi mantovani – Ciò consentirebbe, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, ad oltre 45 mila imprese della ristorazione, più di 2mila solo nel mantovano, di riprendere la propria attività, seppure ancora con la difficoltà dell’orario ridotto. Si tratta di un passaggio fondamentale perché impedire le attività di somministrazione a bar e ristoranti rappresenta un costo che le imprese non possono più sostenere. Ed è chiaro ed evidente che non si può sopravvivere di solo asporto e delivery. La riapertura dei pubblici esercizi favorisce il consumo e fa da volano a tutto il commercio, dando ossigeno alle attività commerciali”.
Ma c’è un punto che va chiarito una volta per tutte: le imprese non si accendono e si spengono con un interruttore. “Ogni chiusura trascina i suoi effetti negativi per molto tempo. Dopo un anno di pandemia, l’effetto negativo di ogni serrata si amplifica perché impatta su un sistema già in ginocchio. In questo contesto – aggiunge Ferri – appare drammatica la situazione del comparto ricettivo. Con gli alberghi, fortemente penalizzati per il crollo dei fatturati che non hanno mai ricevuto ristori sufficienti”.
Sulle polemiche tra Regione e Governo Ferri ribadisce: “E’ chiaro che chi ha sbagliato dovrà assumersi la responsabilità, ma il rimpallo delle colpe non ci interessa. L’urgenza sono risarcimenti congrui per le imprese che hanno subito una chiusura immotivata”.