Coppia di Medole in vacanza in Croazia: lei uccisa al culmine di una lite. Lui è in carcere

Umago la località dove è morta la 40enne

MEDOLE – Erano partiti da Medole, dove entrambi vivevano, solo qualche giorno fa. Lei Nina Gryshak, 40enne ucraina ma da oltre dieci anni residente nel comune dell’alto mantovano, lui, Marcello Passera operaio metalmeccanico sempre di Medole, di una decina di anni più giovane. Avevano raggiunto la località di villegiatura di Umago, in Croazia, dove lei sembra fosse già stata molte volte in passato, e affittato una casa nel villaggio di Zacchigni.
Ma la vacanza pare si sia trasformata da subito in una litigata quasi continua fino al tragico epilogo della notte tra il 17 e il 18 agosto quando, dopo una nuova violenta lite andata avanti per ore, lui si sarebbe scagliato contro la donna, e le avrebbe inferto diversi colpi, che sono risultati mortali. Secondo quanto riferito dalla polizia croata, la 40enne è deceduta in seguito a diverse ferite, inferte in tutto il corpo. Tuttavia non sarebbe stata trovata nessuna arma sul luogo del delitto.
Sulla dinamica però dell’omicidio vige ancora il più stretto riserbo. Si sa che nel cuore della notte sono stati chiamati i soccorsi, probabilmente dalla padrona della casa affittata, la quale ha raccontato di avere sentito delle urla provenire dal piano di sopra dell’immobile e anche alcuni “forti colpi e vetri andati in frantumi”. Sembra che all’arrivo dei sanitari la 40enne fosse ancora viva ma sarebbe spirata poco dopo.
L’amico 30enne è stato subito fermato, indiziato dell’omicidio. Il presunto killer è comparso oggi, nella sede della procura di Stato dove il giudice ha decretato il fermo preventivo di 30 giorni, che sconterà in carcere a Pola, fino alla conclusione delle indagini. L’uomo è l’unico indiziato del delitto.
Pare che la 40enne in passato avesse trascorso spesso le vacanze in quel luogo col marito da cui si stava separando. La coppia ha due figlie: una di una ventina d’anni, l’altra di diversi anni più giovane.
La donna a Medole era parecchio conosciuta: era ospite in una delle case comunali e si era più volte adoperata come traduttrice quando i propri connazionali ucraini ne avevano avuto bisogno. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina si era anche data da fare a Castel Goffredo aiutando nella raccolta di generi di prima necessità da inviare al suo popolo.
La donna che le aveva affittato l’immobile a Umago ha dichiarato che “da diversi anni trascorreva le ferie nella mia casa e con cui ho stretto anche un rapporto d’amicizia”. Questa avrebbe anche telefonato al marito della vittima per avvertirlo di quanto era accaduto. L’uomo le avrebbe risposto che non era in grado di venire subito perché in viaggio d’affari proprio in Ucraina.

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