Corteo No Green Pass parte II: denunce-bis dalla questura

MANTOVA – La manifestazione dei No Green Pass che si sono radunati in piazza Sordello sabato scorso è stata molto più contenuta di quella del sabato precedente, con molti meno partecipanti (poco più di un centinaio) che hanno scandito i soliti slogan contro le misure del governo del cosiddetto pacchetto Green pass e la sola “novità” della citazione d’obbligo della figura di  Giuseppe De Donno, scomparso nel frattempo. Una citazione che denota lo stato confusionale di alcuni manifestanti che hanno scambiato il medico paladino della cura al plasma con un medico anti-vaccino. Per il resto anche quella di sabato scorso era una manifestazione non autorizzata e anche per gli organizzatori di quest’ultimo raduno scatterà la denuncia per violazione dell’articolo 18 del Testo Unico della legge di Pubblica sicurezza (Tulps). Lo stesso reato contestato ai sette organizzatori della manifestazione del 24 luglio identificati dagli agenti della Digos della questura di Mantova (che sabato non si sono fatti vedere in giro). Per quella di sabato scorso, invece, a rischio di denuncia ci sono due-tre persone al massimo. Questo perché anche se i manifestanti sono rimasti in pazza Sordello (le forze dell’ordine hanno impedito loro di andare in corteo per le vie del centro) la legge parla chiaro: i promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico, devono darne avviso, almeno tre giorni prima, al questore. I contravventori sono puniti con l’arresto fino a sei mesi e con l’ammenda da euro 103 a euro 413. Con le stesse pene sono puniti coloro che nelle riunioni predette prendono la parola.