MANTOVA – “I costi dell’energia sono triplicati, in particolare quelli del gas: il GNL è passato da 0,75 euro al chilogrammo a 1,95 euro e non ci sono alternative per ridurre la bolletta, se non spegnere gli impianti, cosa che ovviamente è impossibile”. L’allarme sui rincari energetici parte dal presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, che riserva alcune sorprese e sfata alcuni luoghi comuni. A partire dal gasolio agricolo. “Vi sono alcune operazioni in campo, come la raccolta, che necessitano di un quantitativo ingente di carburante – spiega -. Una mietitrebbia utilizza circa 100 chili di gasolio all’ora e non vi sono alternative. Ma come imprese agromeccaniche, se rendiamo il nostro modello produttivo più smart, possiamo far fronte all’aumento dei costi senza intaccare eccessivamente i bilanci aziendali”.
È il caso, ad esempio, della minima lavorazione o dello strip tillage, soluzioni che tagliano i consumi di carburante fino al 90% rispetto a soluzioni più standard come aratura e successiva semina. “In questo modo incide meno sulle imprese un aumento del gasolio, potendo alleggerire sensibilmente l’utilizzo”, specifica Speziali. Tali lavorazioni più sostenibili devono però essere richieste esplicitamente dall’agricoltore, rimarca Confai Mantova, se non vuole sopportare inevitabili aumenti dei costi di produzione.
Tuttavia, il rischio per le imprese agromeccaniche, che in provincia di Mantova sono responsabili del 90% delle operazioni di raccolta dei prodotti agricoli in campo e del 70% di altre attività colturali come l’interramento dei reflui zootecnici o le nuove semine “sostenibili”, viene dall’ondata di rincari che ha investito le catene di approvvigionamento nel loro complesso e che il direttore di Confai Mantova, Sandro Cappellini, riassume così: “La spesa per i fertilizzanti è più che triplicata in pochi mesi, con l’industria che ha rallentato le produzioni perché frenata da costi energetici insostenibili, il costo della plastica ha segnato una crescita dell’80% negli ultimi dodici mesi, le quotazioni dell’alluminio sono salite quasi del 40%, l’acquisto di un treno di pneumatici per trattrici pesa oltre il 25% in più, per non parlare dei ritardi nelle consegne dei ricambi o delle macchine agricole”.
L’impatto per le imprese agricole, valuta Confai Mantova, si farà sentire con maggiore forza a partire dalla fase di raccolta e dalla prossima annata agraria, dal momento che alcuni maggiori costi non si sono ancora riversati completamente sui bilanci e i prezzi dei cereali e dei semi oleosi si mantengono su livelli elevati, consentendo così di ammortizzare in parte gli squilibri. Diverso il discorso per le imprese agromeccaniche, che, come consuetudine, si ritrovano a dover anticipare le spese di lavorazione per i clienti agricoltori. “Siamo in una condizione che ci sbilancia e saremo costretti – prevede il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali – a rivedere le tariffe al rialzo, per non restare sommersi dall’ondata dei rincari”.