Covid, sintomi e criteri diagnostici: cosa cambia con la nuova circolare del Ministero

A Mantova contagi da zona rossa già a inizio marzo: incidenza di 263 casi 100 mila abitanti

Parziale via libera del Ministero della Salute all’uso dei test antigenici rapidi per accertare la positività o negatività al Covid. È quanto prevede la nuova circolare del Ministero che segue le pressanti richieste in tal senso da parte delle Regioni e che consentirà di inserire nel conteggio giornaliero dei test anche quelli rapidi.
Il Ministero ribadisce però che il ‘gold standard’ sono i tamponi molecolari e solo i test antigenici di ultima generazione si avvicinano a quel livello di affidabilità. Per questo viene raccomandato “il ricorso a test antigenici rapidi che abbiano i seguenti requisiti minimi di performance: ≥80% di sensibilità e ≥97% di specificità”.
Nella circolare sono delineati anche i criteri clinici di definizione di caso di Covid-19, che includono la presenza di almeno uno dei seguenti sintomi: tosse, febbre, mancanza di respiro (dispnea) ed esordio acuto di anormia (perdita del senso dell’olfatto), ageusia o diseusia (perdita del senso del gusto). Altri sintomi meno specifici possono includere cefalea, brividi, mialgia, astenia, vomito e/o diarrea.
Specificati inoltre i criteri radiologici, con quadro compatibile con Covid-19, e i criteri epidemiologici per cui, deve essere presente almeno uno dei due seguenti link: a) contatto stretto con un caso confermato di Covid-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza di sintomi; se il caso non presenta sintomi, si definisce contatto una persona che ha avuto contatti con il caso indice in un arco di tempo che va da 48 ore prima della raccolta del campione che ha portato alla conferma e fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell’isolamento del caso; b) essere residente/operatore, nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi, in contesti sanitari (ospedalieri e territoriali) e socioassistenziali/sociosanitari quali Rsa, lungodegenze, comunità chiuse o semichiuse (ad es. carceri, centri di accoglienza per migranti), in cui vi sia trasmissione di Sars-Cov-2.