Crisi settore tessile, nasce un tavolo di lavoro permanente

MANTOVA – Un tavolo di lavoro permanente per affrontare la crisi del settore tessile. Tante e diverse, infatti, le conseguenze lasciate dalla pandemia sul tessuto economico ma non tutti i settori sono stati colpiti nello stesso modo: “anche all’interno dei singoli
macrosettori industriali ci sono differenze tra comparto e comparto, tra azienda e azienda. Uno dei settori in assoluto più colpito è il tessile e in particolare buona parte delle aziende che fanno riferimento alla moda che, come è risaputo, producono le proprie creazioni su collezioni stagionali. Le chiusure, la stagnazione dei consumi nazionali e internazionali hanno provocato enormi crolli dei volumi produttivi nell’ultimo anno e un ricorso
significativo e inevitabile alla cassa integrazione”, evidenziano Filctem Cgil Mantova, Femca Cisl Asse del Po, Uiltec Uil Mantova, Adici Associazione Distretto Calza e Intimo, Csc Centro Servizi Impresa, Confindustria Mantova, Aoindustria Confimi Mantova, Cna Mantova e Confartigianato Imprese Mantova.

Preoccupazione che – proseguono – cresce alla vigilia dello sblocco dei licenziamenti per la tenuta di questo settore, “il primo per occupazione femminile in Italia e il secondo per numero di occupati in generale, è davvero molto grande. La stessa preoccupazione che si riflette sul nostro territorio, specie per quel che riguarda il cuore della produzione tessile del mantovano: il distretto della calza e dell’intimo di Castel Goffredo.
Come evidenziato dalla ricerca effettuata da CERSI Università Cattolica e presentata a Castel Goffredo il 28 ottobre 2019, ultima analisi strutturata disponibile, e come evidenziato anche dal Manifesto del Distretto, firmato dai sindaci del territorio nel
febbraio 2020 e già presentato al Mise, la situazione del distretto era critica già prima dell’inizio della pandemia”. 
Nella decade, dal 2008 al 2018, hanno chiuso 130 imprese passando da 450 a 320 aziende attive e sono stati poi persi, nello stesso periodo, 4124 posti di lavoro, soprattutto occupazione femminile, con un evidente impatto sul tessuto sociale e sulla qualità della vita nei paesi del distretto. “Dal 2011 al 2018 l’export italiano di calzetteria, di cui il distretto
rappresenta più del 90%, è passato da 703,7 milioni di euro a 486,2 milioni di euro, con un calo del 31%. Il fatturato aggregato del distretto, che include tutti i livelli della filiera quali aziende di filato, tintorie, intimo seamless, etc., è sceso da 1,4 miliardi di euro del
2008 a 1,12 miliardi di euro del 2017, con un calo del 19,3%. I paesi di delocalizzazione delle imprese italiane sono diventati, negli anni, hub indipendenti di spedizione da cui la merce parte per i paesi direttamente per i paesi di destinazione finale senza
rientrare in Italia. La conseguenza è che la produzione legata al rientro di questa merce si è via via ridotta. Nel 2018 il numero totale di aziende non italiane è di 256 aziende
contro le 148 italiane con riferimento ai codici ATECO 13 e 14 tipici del distretto.
I margini operativi lordi, se si escludono le poche grandi aziende, sono estremamente bassi: dal 6,98% delle medie aziende al 4,98% delle microimprese, e sono tali da prefigurare una scarsa possibilità di sopravvivenza delle micro, piccole e medie imprese nel breve e medio termine”.

Situazioni che la pandemia ha inevitabilmente con le aziende che hanno visto ridursi ulteriormente e in modo molto importante gli ordinativi e i fatturati (-35/40%) senza
che, ad oggi, si registrino segnali di ripresa. “Al momento rimane molto elevata la quota di lavoratori ancora in cassa integrazione e si stima che vi possa essere un drammatico numero di esuberi, soprattutto per quel che riguarda l’occupazione
femminile”. 

Da lì, dunque, dopo un primo incontro tra tutti le varie sigle sindacali svoltosi il 16 giugno 2021 in presenza a Castel Goffredo, è stato aperto un gruppo di lavoro permanente “che rappresenti tutto il settore tessile per provare ad affrontare gli anni difficili che ci attendono, rivitalizzando la rete del distretto”.

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