MANTOVA – “Le tensioni geopolitiche in atto e il rischio che con la chiusura dello stretto di Hormuz si inneschi una spirale rialzista per i prezzi dei prodotti petroliferi cadono in una fase delicata per la nostra agricoltura: in piena raccolta dei cereali autunno-vernini e nel corso di campagne di irrigazione per non far bruciare le colture in campo, vale a dire operazioni che richiedono un intenso utilizzo di gasolio agricolo”. L’allarme è del presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, che sottolinea i riflessi economici di un possibile – anche se non scontato – incremento dei prezzi del carburante agricolo. Il tutto in una fase in cui i prezzi dei cereali sono di scarsa soddisfazione per i produttori.
“Veniamo da diversi mesi in cui le quotazioni di gasolio per l’agricoltura hanno sostanzialmente registrato costanti ribassi, arrivando su posizioni al di sotto dell’euro al litro, ben lontano dal picco di oltre 1,5 euro al litro toccato a giugno 2022 – dichiara il direttore di Confai Mantova, Stefano Bonisoli -. Tuttavia, un rincaro dei carburanti andrebbe ad aggiungersi a tutta una serie di incrementi delle voci produttive che in questi anni hanno pesato notevolmente sul contoterzismo professionale e sull’agricoltura, con l’aumento dei prezzi di macchine e mezzi agricoli su tutti”.
Con una proiezione temporanea più lunga, una crescita dei prezzi degli energetici finirebbe per pesare anche sulle operazioni di essiccazione di mais e foraggi nei mesi di agosto e settembre e sulla filiera agroalimentare nel suo complesso, con il pericolo di innescare ulteriori aumenti di prezzi al consumo.