Antiinfluenzale, Forattini (Pd): “La Regione paga in anticipo per recuperare il ritardo”

Antonella Forattini consigliera regionale PD

MANTOVA – Pagamento anticipato per 15 milioni di euro e prezzo quasi doppio rispetto alla prima gara aggiudicata: sono le nuove condizioni con cui la Regione Lombardia, ormai all’ottava gara consecutiva, cerca di acquisire i vaccini antinfluenzali. È scritto nel bando presente sul sito di Aria Spa, aperto il 7 settembre, rettificato l’11, e chiuso venerdì scorso, valido per l’acquisizione di 1,5 milioni di dosi al prezzo a base d’asta di 10 euro più Iva.

Fino ad oggi la Regione ha raccolto la disponibilità di 1,720 milioni di dosi per gli adulti, a fronte di tre milioni di ultrasessantenni, 168mila per i 300mila operatori sanitari e 410mila dosi (quanto è stato offerto a fronte della richiesta di 500mila dosi) per i 600mila minori da zero a sei anni.

Le prime vaccinazioni sono previste non prima della prima settimana di novembre.

“Come Pd – attacca la consigliera regionale del Pd Antonella Forattini – avevamo denunciato a luglio la sequela di ritardi e sottovalutazioni sulla necessità di acquistare per tempo le dosi necessarie  ad ampliare la platea. Fontana e Gallera hanno sempre smentito il fatto che potessero esserci ritardi mentre noi  avevamo detto  già a luglio che i lombardi non avrebbero avuto i vaccini e per questo ci avevano tacciati di allarmismo. Perché in Emilia-Romagna e in Veneto i vaccini ci sono e in Lombardia no? Ora, all’ottava gara, sono costretti ad acquistare i vaccini a prezzo doppio e a pagamento anticipato, ma nemmeno così riusciranno a dare ai lombardi le dosi necessarie. È il motivo per il quale i medici di famiglia e le farmacie oggi non sono nelle condizioni di dare risposte certe ai loro pazienti. Oggi- conclude Forattini- è intervenuta anche la Fondazione GIMBE, che auspica che alla programmazione inadeguata del fabbisogno si rimedi, almeno in parte, con  meccanismi di solidarietà tra Regioni, con approvvigionamenti diretti del Ministero tramite circuiti internazionali e, soprattutto, con un’organizzazione regionale  che preveda  la rapida chiamata attiva delle fasce a rischio, così da lasciare  alle farmacie le dosi non utilizzate in tempo utile”.