Cristian, l’autopsia si farà in Italia. Alle Barbados i genitori stanno organizzando il rientro della salma del figlio

Cristian, l'autopsia si farà in Italia. Alle Barbados i genitori stanno organizzando il rientro della salma del figlio

MANTOVA – Nel dramma che circonda la morte di Cristian Di Marco, dalle Barbados sembra essere arrivata finalmente la notizia che l’autopsia si farà. Non nell’ospedale dell’isola caraibica ma in Italia.
Sono queste le ultimissime informazioni che i genitori dello sfortunato artigiano di San Giorgio avrebbero dato a parenti e amici tra cui Alessandro Martini, l’amico di Cristian che si è adoperato senza sosta negli ultimi giorni in tutta questa triste vicenda, e che è stato tra l’altro uno degli ultimi a parlare con Cristian a Mantova, prima della sua partenza per i Caraibi.
A Bridgetown, capitale dell’isola caraibica di Barbados, i genitori affiancati anche dal console italiano, stanno affrontando tutte le questioni burocratiche per organizzare il rientro in Italia della salma di Cristian che sembra possa avvenire entro 48 ore.
Una volta in Italia dovrebbe quindi essere eseguita l’autopsia, probabilmente allo stesso ospedale Carlo Poma, per capire cosa possa aver procurato lo stato di coma e poi il decesso del 43enne, morto ricordiamo ieri poco prima delle 20 (ora italiana) mentre stava per essere trasferito con un’aeroambulanza in un ospedale della Martinica dove avrebbe dovuto essere sottoposto a un intervento chirurgico prima del trasporto sanitario in Italia. Le sue condizioni sono peggiorate improvvisamente, e in maniera irrimediabile.

Purtroppo il cuore di Cristian ha ceduto proprio mentre in tanti, dai genitori alla moglie ai figli, alle tantissime persone che in questi giorni avevano fatto una donazione per consentire il trasporto sanitario, iniziavano a nutrire delle speranze sul fatto che l’artigiano potesse rientrare in Italia e qui ricevere le cure adeguate in un ospedale attrezzato.

La situazione pare essere precipitata proprio mentre si stavano predisponendo i preparativi per trasportare Cristian sull’isola di Martinica dove un’equipe medica era pronta per operarlo, per togliere del liquido che si era formato a livello celebrale e che poteva essere pericoloso in un lungo trasporto aereo dai Caraibi fino in Italia.
La decisione era stata presa dai genitori di Cristian, che da giorni erano al suo fianco, insieme ai medici dell’ospedale del Queen Elizabeth di Bridgetown, dove il 43enne era ricoverato in coma da lunedì scorso.