MANTOVA – Incontri di gruppo per i ragazzi e i loro genitori, allo scopo di prevenire e gestire il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), riducendo la possibilità di comportamenti a rischio. Il progetto Stop&Go è nato dalla collaborazione fra Neuropsichiatria Infantile e SerD, una sinergia che permette di un approccio multidisciplinare a queste problematiche.
L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti fisici, psicologici, emotivi e relazionali. Per i ragazzi con diagnosi di disturbo da deficit di attenzione e iperattività può sembrare tutto più difficile: l’iperattività tende a diminuire e a trasformarsi in irrequietezza interrelazionale. A volte aumentano le difficoltà di attenzione. Il disagio può manifestarsi attraverso rapporti interpersonali difficili e comportamenti a rischio, tra i quali il ricorso a sostanze stupefacenti o altri comportamenti d’abuso (come internet o gioco d’azzardo).
Si è scelto di focalizzare l’intervento sul periodo della scuola secondaria di primo grado, poiché questo triennio corrisponde a una fase evolutiva particolarmente delicata per i ragazzi. Le difficoltà si estendono anche ai genitori che, oltre alle tipiche nuove sfide dell’età, si devono confrontare con le particolarità del disturbo che richiede accorgimenti e attenzioni diverse rispetto all’infanzia.
I professionisti di Asst mettono quindi in campo la strategia del gruppo per condividere e apprendere nuove abilità. Gli obiettivi del corso: potenziare le risorse individuali, gestire i cambiamenti legati all’adolescenza, prevenire i comportamenti a rischio. Il percorso è composto da tre moduli, che si sviluppano durante tutti e tre gli anni della scuola secondaria di primo grado per accompagnare i cambiamenti psicofisici dei partecipanti.
La prima edizione del percorso si è tenuta ad aprile 2021 e terminerà in autunno, una seconda edizione è iniziata a febbraio 2022. Da queste prime sperimentazioni, si è osservato il bisogno dei partecipanti di uno spazio strutturato per affrontare alcune tematiche e di momenti di scambio libero. I preadolescenti hanno mostrato la voglia di raccontarsi sia ai coetanei che ai conduttori. Dal gruppo dei genitori è emerso il desiderio di uno spazio neutro di confronto e di potersi sperimentare sulle modalità relazionali con i loro figli, attraverso nuovi spunti e suggerimenti.
Durante gli incontri – che durano un’ora e mezza e si svolgono nella sede di viale Piave della Neuropsichiatria Infantile – sono previste attività di approfondimento riguardanti le dipendenze a cui i ragazzi possono andare incontro. I programmi dedicati a ragazzi con diagnosi di Adhd hanno l’obiettivo di implementare le capacità cognitive, favorire una buona autostima, migliorare la conoscenza delle emozioni, gestire le relazioni interpersonali e sviluppare strategie di compensazione per raggiungere gli obiettivi scolastici.
Parte integrante del percorso è l’utilizzo della mindfulness, pratica che facilita la riduzione di comportamenti aggressivi e aumenta le capacità di riconoscimento delle emozioni. Dalla disamina della letteratura sull’argomento, si era infatti evidenziata la mancanza di un programma di prevenzione dell’uso di sostanze che coinvolga una popolazione a rischio come gli adolescenti con questo disturbo. Da qui la necessità di fornire ai ragazzi strumenti che possano maggiormente tutelarli e ridurre in maniera significativa la possibilità di sviluppare dipendenze.
Per il trattamento sono stati selezionati pazienti in carico alla Neuropsichiatria Infantile e che durante la scuola primaria hanno già effettuato un percorso di child training. Ogni gruppo è formato inizialmente da massimo 4 partecipanti (nel rispetto delle normative antiCovid 19). I gruppi sono condotti da quattro psicologhe, due per i ragazzi e due per i genitori. Il progresso dei pazienti viene monitorato attraverso test specifici a inizio, durante e alla conclusione del percorso, fino al compimento del 18esimo anno di età.