Domani ultimo atto dell’iter di Progest per il rilascio dell’Aia. Dopo 7 anni la cartiera può tornare a produrre

Progest: arrivati l'ultimo permesso a costruire e il dissequestro del depuratore. A giorni l'avvio della produzione della cartiera dopo 8 anni di stop

MANTOVA – Ultimo atto domani dell’iter autorizzativo per la cartiera di Pro-Gest. Domani è infatti fissata l’ultima seduta della Conferenza di Servizi, quella per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia).
Sono passati esattamente cinque anni da quando Progest, la holding trevigiana di proprietà della famiglia Zago ha acquisito la cartiera Burgo e ha richiesto l’autorizzazione per produrre con un progetto nel quale ha investito oltre 250 milioni di euro. Dal 2015 ha preso il via un’operazione senz’altro difficile quanto tribolata per far ripartire quella “fabbrica sospesa”, frutto del genio architettonico di Pier Luigi Nervi che la progettò all’inizio degli anni 60, il simbolo del progresso di quegli anni, e l’emblema italiano per decenni della produzione di carta da giornale.
La cartiera a Mantova è in funzione però da molto prima. Era infatti il 1902 quando si insediò il primo stabilimento per la produzione di cellulosa da legno. La fabbrica aveva camini e edifici a torre, funzionali all’attività produttiva.
Per ottenere l’autorizzazione a produrre l’azienda cinque anni fa inizia ad interfacciarsi con la Provincia, responsabile del procedimento.
Proprio Palazzo di Bagno inizialmente decide che per far ripartire l’attività, con il nuovo progetto presentato da Progest, serve l’Autorizzazione Integrata Ambientale (nel 2014 era già stata concessa a Burgo) e non la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) come altri enti e associazioni chiedevano.
Nell’agosto del 2016 arriva l’Aia, che prevede il termovalorizzatore da 80mila tonnellate all’anno per bruciare il pulper costruito con le più moderne tecnologie al posto di quello vecchio.
Da allora sono cominciati i ricorsi al Tar dei comitati cittadini ma anche dei Comuni di Mantova, San Giorgio, Porto Mantovano e Borgo Virgilio, e Parco del Mincio. Il tribunale ha chiesto il parere al Politecnico di Milano che sposa la tesi dei ricorrenti. Arriva così l’autorizzazione per la produzione e potenza del termovalorizzatore dimezzati (estate 2017) che la stessa Progest aveva annunciato chiedendo una modifica dell’Aia 2016. Qualche mese più tardi l’azienda chiede un’ulteriore modifica però per recuperare la piena capacità produttiva lasciando comunque il termovalorizzatore dimezzato.  Nell’estate del 2017 parte intanto la Valutazione di Impatto Ambientale.
A inizio del 2019 c’è l’avvio della fase di test della cartiera che viene interrotta in aprile prima per contestazione di abusi edilizi e poi per il sequestro di carta da macero disposto dalla Procura con l’ipotesi che si tratti di rifiuti.
In novembre la Provincia, d’accordo con tutti gli enti che partecipano alla Conferenza di servizi per la Via, nega la Valutazione d’impatto ambientale.
A quel punto Progest annuncia che rinuncia al termovalorizzatore: la Conferenza di servizi si riapre a gennaio scorso e due settimane fa arriva l’ok all’unanimità da tutti gli enti alla Valutazione di Impatto Ambientale. Ma l’ultimo atto appunto è l’Aia, il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto a determinate condizioni che devono garantire che lo stesso sia conforme ai requisiti del decreto autorizzativo.
Dopodiché la cartiera potrà tornare a produrre. Fatto salvo per la fase di test, l’impianto è fermo dal 2013 quando Burgo Group decise di chiudere lo stabilimento di viale Poggio Reale e 169 persone rimasero senza lavoro.