Secondo giorno di guerra aperta tra Israele e Iran. Entrambi i Paesi proseguono i preparativi militari mentre si scambiano colpi durissimi. L’aeronautica israeliana (Iaf) ha confermato che l’operazione contro l’Iran “procede secondo i piani” e che si sta “preparando a un’ulteriore escalation improvvisa”. L’esercito israeliano (Idf) ha inoltre fatto sapere che, dopo i bombardamenti della scorsa notte, si prevede una nuova ondata di attacchi missilistici da parte dell’Iran entro la serata.
Attacchi e controattacchi
La Repubblica Islamica ha lanciato una quarta ondata di missili balistici verso diverse città israeliane, tra cui Tel Aviv, dove si sono verificate esplosioni e dove la popolazione ha trovato rifugio nei bunker. I pasdaran iraniani hanno annunciato l’intenzione di lanciare altri duemila missili. I raid hanno provocato almeno quattro morti e decine di feriti.
La risposta israeliana non si è fatta attendere: l’aeronautica ha colpito duramente obiettivi strategici a Teheran, Isfahan e Kermanshah. Per la prima volta, i caccia israeliani si sono spinti a oltre 1.500 km dai confini, colpendo anche il quartiere presidenziale di Pastour, dove si trovano il palazzo del presidente Masoud Pezeshkian e la residenza della Guida Suprema Ali Khamenei. Secondo fonti iraniane, nel bombardamento di un edificio vicino a Teheran sarebbero morte almeno 60 persone, inclusi 20 bambini.
Obiettivi strategici nel mirino
Fonti di sicurezza citate dall’ANSA riferiscono che nella “fase due” del conflitto Israele potrebbe ricorrere all’uso delle potenti bombe anti-bunker GBU-57, in grado di penetrare decine di metri nel sottosuolo, per colpire infrastrutture nucleari sotterranee. Secondo l’Idf, finora sono stati colpiti oltre 40 obiettivi nell’area di Teheran, inclusi centri di comando, basi aeree e installazioni strategiche. Nove scienziati e alti funzionari coinvolti nel programma nucleare iraniano sarebbero stati uccisi.
Un portavoce dell’Idf ha sottolineato che “decine di caccia operano liberamente sopra Teheran grazie agli attacchi iniziali”, definendo questa la più profonda penetrazione mai effettuata in territorio iraniano: “Teheran non è più invulnerabile”.
Netanyahu: “Quello che hanno visto finora è niente”
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato un duro messaggio a Teheran: “Colpiremo ogni sito e ogni obiettivo del regime degli Ayatollah. Quello che hanno visto finora è niente rispetto a ciò che sentiranno nei prossimi giorni”. Netanyahu ha inoltre rivendicato i risultati ottenuti: “Abbiamo colpito il sito di arricchimento dell’uranio, lo stabilimento per le bombe nucleari e i gruppi di scienziati. Questo ha riportato indietro l’Iran di molti anni sul nucleare”.
Minacce dell’Iran a Usa, Gran Bretagna e Francia
L’Iran ha avvertito che intensificherà i propri attacchi anche contro le basi militari dei Paesi che sosterranno Israele, citando in particolare Stati Uniti, Regno Unito e Francia. Teheran ha anche comunicato che i colloqui sul nucleare con Washington, previsti per domenica in Oman, sono stati cancellati a seguito degli attacchi israeliani.
Situazione interna e misure di sicurezza
In Israele, l’Idf ha dichiarato che la capacità dell’Iran di lanciare missili diminuirà con il passare dei giorni, ma il governo si prepara al peggio: domani le scuole potrebbero restare chiuse e i cittadini sono invitati a non recarsi nei luoghi di lavoro non essenziali.