Fagiani maltrattati, denunciato allevatore mantovano. Sequestrati 15mila esemplari

MANTOVA – Ben 15mila fagiani maltrattati in un allevamento mantovano: è questo quanto scaturito da un controllo dei militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Mantova. Gli animali erano destinati alla successiva vendita agli ambiti territoriali di caccia di varie località padane, da cui è scaturita una lunga indagine che ha coinvolto vari soggetti in tutto il Nord. L’accertamento è avvenuto con il supporto di un veterinario nominato ausiliario di polizia giudiziaria e specializzato in Etologia Applicata e Benessere Animale.

Il personale intervenuto ha accertato che su ogni singolo animale presente nell’allevamento, veniva per prassi applicato un copri-becco “a spillo perforante”, costituito da un’appendice in plastica che ricopre il becco e da uno spillo perforante che lesiona permanentemente la coana del Fasianide (membrana nasale) munito di un ardiglione che ne evita lo sgancio. Dalle indagini condotte e dalle numerose testimonianze raccolte dai Forestali del NIPAAF, si è accertato che tale pratica veniva eseguita senza alcuna anestesia e da personale non qualificato all’applicazione. L’uso di questo tipo di copri-becco provoca una perforazione interna permanente della coana procurando agli esemplari a cui viene applicato sofferenze ingiustificate e lesioni permanenti senza alcuna necessità. Infatti, le indagini hanno appurato che sarebbe bastato diminuire la densità dei soggetti in allevamento, per rendere superfluo l’uso di questo strumento invasivo, evitando agli animali inutili sofferenze e lesioni. I riscontri investigativi puntualmente annotati presso il locale Ufficio Giudiziario hanno portato il Giudice delle Indagini Preliminari di Mantova ad emettere un Decreto di sequestro preventivo dei 15.000 fagiani finalizzato alla confisca, eseguito ieri, 10 luglio.
Gli animali su ordine del GIP sono stati lasciati temporaneamente in custodia giudiziaria al proprietario nell’attesa che lo stesso, sotto la supervisione del NIPAAF stesso e dell’Autorità Sanitaria provveda con personale qualificato alla rimozione permanente del copribecco.
A seguito delle indagini e dell’esecuzione del sequestro preventivo l’allevatore è stato denunciato per maltrattamento di animali.