Legge sanità Lombardia, Fiasconaro (M5S): “Il territorio mantovano dimenticato dalla riforma”

Ripristinare a Mantova il reparto di geriatria. Lo chiedono quattro consiglieri comunali di maggioranza

MILANO – “Nessuna intenzione di voler tutelare la sanità pubblica mantovana: ignorate completamente le istanze del territorio portate all’attenzione dell’Assessore Moratti”, così il consigliere regionale M5s, Andrea Fiasconaro commenta la conclusione dei lavori riguardanti la riforma della legge sulla sanità lombarda.

“Una lunga discussione durata ben tre settimane, durante le quali, sia io che i miei colleghi, abbiamo portato diverse proposte per chiedere una vera sanità senza profitto. Ma la Giunta Fontana ha preferito tirare dritto per la propria strada, ignorando e tagliando ben 3500 atti presentati dal Movimento 5 Stelle.”
A farne le spese anche il territorio mantovano, tuona Fiasconaro, che così facendo “Viene nuovamente dimenticato dalla Giunta regionale. Nessuna risposta formale o informale, nessuna modifica concreta che risponda alle richieste del documento condiviso da sindacati, consiglieri regionali e Sindaci mantovani, verrà inserita nella nuova legge sanitaria.
Verranno dunque ignorate richieste come:
– I sei Distretti per il territorio mantovano;
– Aumento dei posti letto specialistici;
– Realizzazione di una ATS per Mantova;
Oltre a queste, anche quelle che ho presentato personalmente:
– Una ASST per l’Oglio Po;
– Più Sanità territoriale, con Case della Comunità diffuse e Ospedali di Comunità (ne avrebbero bisogno Porto Mantovano, Borgo Virgilio, Sermide e Felonica); »
“Per queste ragioni e per il fatto che rimarrà sbilanciato il rapporto tra pubblico-privato (per esempio riguardo allo smaltimento delle liste d’attesa), io e i miei colleghi oggi voteremo contro. Abbiamo tentato in tutti modi di migliorarla, di offrire il nostro contributo. Uno sforzo che è stato di fatto ignorato. Tuttavia – conclude – questo non ci ferma dal continuare a far valere le istanze dei vari territori e in generale a combattere per una sanità più equa.”