Fitofarmaci, emissioni e ripristino natura: la giunta di Confagricoltura a Bruxelles

MANTOVA – In un momento cruciale per lo sviluppo di politiche europee che andranno ad
impattare concretamente sul comparto primario mantovano e nazionale, Confagricoltura Mantova è protagonista attiva nello sviluppo di alcune importanti posizioni che nell’ambito delle istituzioni europee hanno impedito il varo di norme sicuramente penalizzanti per le aziende.
Grazie all’interlocuzione diretta andata in scena negli ultimi due giorni con i parlamentari e i funzionari, promossa e favorita dall’attività di lobby dell’ufficio di Confagricoltura presente a Bruxelles, diretto da Cristina Tinelli, sono state portate avanti istanze fondamentali per il futuro del settore.

 

La giunta di Confagricoltura Mantova al Parlamento Europeo

“La presenza mia e dei colleghi della giunta a Bruxelles in questi giorni – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – è di grande rilevanza per la nostra Organizzazione. Siamo venuti qui per difendere i nostri associati da una deriva ambientalista, totalmente fine a sé stessa, che i vertici europei hanno imboccato negli ultimi mesi”.
Respinta, in primo luogo, la proposta della Commissione Ue volta a ridurre del 50% l’utilizzo dei fitofarmaci: “Dobbiamo ricordare – prosegue Cortesi – che il nostro paese ha già ridotto del 30% circa l’utilizzo di tali prodotti. Rischiavamo dunque di essere ulteriormente penalizzati su questo fronte”.
Accordo raggiunto da poche ore anche per quanto riguarda l’equiparazione degli allevamenti alle attività industriali: “La proposta iniziale della Commissione Ambiente – dichiara Cortesi – puntava a includere totalmente le attività zootecniche, ma è stata fortunatamente bloccata”.
Anche sul tema del ripristino della natura, altra battaglia portata avanti da Confagricoltura, sono stati raggiunti “importanti traguardi, con l’Europarlamento che ha respinto la proposta di regolamento della Commissione. Gli obiettivi da conseguire sono fuori discussione, ma non possono essere perseguiti secondo le indicazioni della Commissione basate su vincoli e divieti, come ad esempio quello che avrebbe obbligato le nostre aziende a dedicare il 10% della propria superficie agricola ad aree naturali”.
“Ringraziamo gli esponenti politici che abbiamo incontrato – spiega Cortesi – e che hanno sostenuto le nostre tesi. Il dialogo su questi fronti dovrà proseguire e intensificarsi con la nuova legislatura, che partirà dal prossimo 9 giugno, data delle elezioni europee”.