Focolaio Covid, il rapporto Psal certifica il rispetto delle norme di sicurezza. Confagricoltura: “No ad accanimento”

MANTOVA – “Sulla base di un caso conclamato, c’è stato l’intervento dello Psal e dell’Ats per la verifica della situazione in azienda. Ora è il momento di abbassare i toni e di verificare lo stato delle cose in maniera oggettiva”. Questo l’appello del direttore di Confagricoltura Mantova, Daniele Sfulcini, in merito al focolaio Covid-19 presso l’azienda agricola Francescon di Rodigo. «La prima cosa da dire – prosegue Sfulcini – è che il rapporto redatto dallo Psal (servizio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dice chiaramente che l’azienda ha rispettato in toto le misure di sicurezza, consentendo ai dipendenti di lavorare nelle migliori condizioni possibili. È chiaro che tali norme non hanno in alcun modo possibilità di incidere sulla vita privata di ciascuno. Ricordo inoltre che il tampone non può essere imposto ai lavoratori, ma che abbiamo chiesto, ed ottenuto, che tale possibilità venisse inserita, in fase di preassunzione, nel nuovo protocollo regionale anti-Covid come obbligo del medico del lavoro ad offrirlo”. Anche il tema del sovraffollamento dei luoghi di lavoro è all’ordine del giorno: “Non ci lavoriamo certo da ieri, da diverso tempo infatti sono allo studio soluzioni per garantire la massima sicurezza ai dipendenti delle nostre aziende che le hanno messe in pratica”.
Gli assessorati regionali al Welfare e all’Agricoltura hanno appena stilato un protocollo regionale anti-covid, dedicato alle aziende con raccolta stagionale: “Questi 11 punti – chiarisce Sfulcini – costituiscono l’unico documento al quale bisogna fare fede, dal momento che si occupa nello specifico del settore agricolo. A livello nazionale stiamo lavorando poi a soluzioni che permettano di garantire la continuità produttiva alle aziende, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e dell’andamento epidemiologico”. Ora, da parte dell’Ats, sono in partenza una serie di controlli all’interno delle imprese agricole della provincia: “Confidiamo che tale operazione non si trasformi in accanimento contro un settore o una provincia, ma che sia condivisa su tutto il territorio, magari focalizzando i controlli nei punti di ingresso nel nostro paese, alla luce del fatto che ci arrivano numerose segnalazioni di ricongiungimenti familiari, con persone non controllate e tracciate al momento del loro arrivo”.