Giornata mondiale sicurezza sul lavoro, Caparelli (Uil): “ora basta, è il momento di agire”

MANTOVA – In occasione della celebrazione della Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, la UIL di Mantova ribadisce che è necessario puntare un faro sul tema della Prevenzione e della Cultura della sicurezza anche in virtù di quanto tristemente accaduto nelle ultime settimane. Sul territorio nazionale, ma anche nella nostra Provincia.
“I dati che emergono dai rapporti dell’ INAIL fanno della Lombardia la regione d’Italia con più morti e più infortuni capitati negli ultimi anni – commenta  Fabio Caparelli, coordinatore territoriale UIL Mantova – e purtroppo i dati dei primi tre mesi del 2024 non sono per nulla incoraggianti. Stesso ragionamento sulle denunce per il riconoscimento delle malattie professionali, e sugli infortuni in itinere.
Anche per questo motivo, negli ultimi tempi, siamo scesi in piazza per denunciare il totale disinteressamento da parte dell’attuale Governo, circa il mesto primato e il mancato dialogo con le Organizzazioni Sindacali per l’analisi e la condivisione di quelle proposte, presenti nelle piattaforme frutto del continuo confronto con i lavoratori, atte a contrastare il fenomeno”.
“Il dolore del giorno dopo e il cordoglio mediatico, dal nostro punto di vista – prosegue Caparelli –  non servono più: questo è il momento di agire se si vuole rendere giustizia alle tante madri e ad altrettanti padri che non fanno più ritorno presso i loro cari. E’ l’unico atto di espressione di vera civiltà e di meritato rispetto che si deve a quei rappresentanti del mondo del lavoro un tempo dignitoso, e che oramai non esiste più”.
“Il profitto è il primo obiettivo da raggiungere – spiega il coordinatore territoriale della Uil Mantova – non più la vita e/o il suo valore sono alla base della ricerca del benessere sul quale basare l’esistenza. Se questo è il prezzo da pagare, la UIL non accetta né compromessi e neppure silenzi da chi rappresenta il Paese. Soprattutto quando a pagarne le conseguenze sono lavoratori che già sono obbligati a subire la precarietà di un contratto o il basso riconoscimento economico in busta paga. Basta “lavoratori fantasma”. Basta con lo sfruttamento”.

Le richieste
“La UIL chiede da tempo l’istituzione di una Procura Speciale, del riconoscimento del reato di omicidio colposo per il raggiungimento di “Zero morti sul lavoro” (come cita lo slogan della campagna di sensibilizzazione e di denuncia).
La UIL chiede certezze, di un lavoro sicuro, ben retribuito, dignitoso e rispettoso delle regole sancite nei CCNL firmati dalle Organizzazioni più rappresentative.
La UIL chiede controlli, sanzioni, ma anche la certezza della pena per chi omette attenzione e induce a violare le norme.
La UIL chiede formazione specifica, e maggior riconoscimento del lavoro svolto dai propri rappresentanti della sicurezza nelle aziende e sul territorio.
La UIL chiede di dare risposte reali ai problemi di diseguaglianza sociale che non fanno altro che acuire il deficit già abbastanza profondo tra le varie categorie di lavoratori, cittadini e pensionati.
Solo lavorando in sinergia con le Istituzioni, gli Enti datoriali, il mondo della scuola – conclude Caparelli – il cambiamento di rotta sarà possibile”.