“Giorno del Ricordo”, Allegretti: “Conservare la memoria delle vittime delle foibe”

MANTOVA – Alla vigilia del “Giorno del ricordo” arriva il messaggio anche da parte del presidente del Consiglio Comunale di Mantova, Massimo Allegretti

“Anche quest’anno, pur se limitati nei tradizionali appuntamenti, l’Amministrazione cittadina, assieme alle altre autorità, ai rappresentanti delle vittime e profughi istriani, fiumani e dalmati, rende omaggio alle vittime delle foibe deponendo una corona nel giardino a loro dedicato.

E’ un giorno di solennità civile. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Come italiani abbiamo il dovere di ricordare i nostri connazionali caduti in queste terre e abbiamo altresì il compito di capire come ciò sia potuto accadere nel contesto bellico.

Le vicende del nostro confine orientale sono tra le più controverse e drammatiche della nostra storia più recente. Questi territori che ci vedono inizialmente in una posizione di sovranità, ma con l’andamento della guerra a fianco dell’alleato nazista, entrano a pieno titolo in quello che è il teatro di battaglia più sanguinoso di tutta la II Guerra Mondiale, che è il Fronte dell’Europa Orientale. In questo fronte la guerra diviene totale e diretta alla completa eliminazione degli avversari, il diritto internazionale e anche le più elementari norme etiche vengono violate dai contendenti con impressionante frequenza. Anche le terre a nord dell’Adriatico vengono coinvolte in questa spirale di violenza, che non risparmia nessuno, uomini in armi e inermi.

La conclusione tragica del conflitto ci vede vittime in un clima di resa dei conti generale.

Vaste e sanguinose sono le repressioni della primavera ed estate del 1945, dove migliaia di nostri connazionali sono vittime di una epurazione preventiva di oppositori reali potenziali o presunti tali, in funzione dell’avvento del regime comunista e dell’annessione della Venezia Giulia al nuovo stato Jugoslavo”.