«Ho detto una bugia, scusatemi»: 28enne pluripregiudicato finge sulla propria identità poi si pente. Ma per lui si aprono le porte del carcere

MANTOVA – «Ho detto una bugia. Scusatemi». Un’ammissione di colpa e una richiesta di perdono che avrebbero intenerito chiunque. Peccato che a pronunciare quelle parole sia stato un 28enne marocchino pluripregiudicato, fermamente deciso a sfuggire ai controlli dei Carabinieri.

Era sparito dal luglio scorso. Di lui nessuna notizia. E.I., marocchino di 28 anni, è stato fermato e controllato nelle ultime ore dai Carabinieri della Sezione Radiomobile, in pieno centro, insieme a due connazionali. Ma se gli altri risultavano in possesso di regolari documenti, il giovane dal canto suo si è limitato a fornire le generalità accampando come scusa di aver dimenticato il portafoglio.

I militari, non convinti dall’atteggiamento dell’uomo, lo hanno quindi accompagnato nella caserma di via Chiassi per ulteriori accertamenti sull’identità tramite la verifica delle impronte digitali.

A quel punto dalla banca dati nazionale è emerso che, oltre ad aver dichiarato delle false generalità, risultava a suo carico un provvedimento, emesso dalla Procura di Verona, relativo ad un cumulo di pene per tre anni e mezzo di carcere complessivamente, derivanti da sei distinte condanne per i reati di furto, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, rissa e ricettazione, commessi prevalentemente nel Veronese.

Prima di essere accompagnato in carcere ha però chiesto scusa ai Carabinieri per aver detto loro una “bugia”.