MILANO – Regione Lombardia, in commissione Ambiente chiarisce: le multe per i reati ambientali torneranno a Roma, a causa di un maxiemendamento votato ieri alla Camera. Protesta il consigliere regionale mantovano Andrea Fiasconaro (Movimento Cinque Stelle), che aveva presentato una mozione per chiedere che i fondi ottenuti da Arpa attraverso la riscossione delle sanzioni inflitte a chi commette reati ambientali, potessero essere utilizzati da Arpa per implementare e massimizzare il servizio di controllo ambientale.
“Sappiamo che Arpa – dice l’esponente pentastellato – ha bloccati a bilancio, dal 2017, circa 4 milioni di euro incassati dalle sanzioni inflitte a chi ha commesso reati ambientali. Abbiamo chiesto che questi soldi, tramite Arpa, tornassero nella disponibilità dei cittadini e degli enti locali, sotto forma di investimenti e maggiori controlli ambientali che Arpa avrebbe potuto realizzare proprio grazie a queste risorse. Per sbloccare questa situazione sarebbe servito un chiarimento normativo da parte del governo. Oggi l’Assessore Cattaneo ha reso noto che non solo chiarimento non è arrivato, ma purtroppo per effetto di un maxiemendamento votato ieri alla Camera, la situazione è addirittura peggiorata. Le notizie che arrivano da Roma, infatti, non andrebbero nella direzione indicata dalla mia mozione. Stando a quanto riportato dall’Assessore non solo non viene chiarito chi e come potrà spendere quanto già incassato, ma parrebbe che le risorse incassate in futuro dovranno tornare all’interno della fiscalità dello Stato. Trovo questa decisione assurda e penalizzante. Motivo per cui alla luce dei recenti sviluppi, in accordo con la maggioranza, lavoreremo al testo di una nuova mozione condivisa attraverso la quale chiedere a Regione Lombardia di interloquire con il governo affinché ad Arpa sia concesso di disporre delle risorse ottenute tramite le multe. Esattamente allo stesso modo in cui ne può disporre ATS, quando sanziona le inadempienze in materia di sicurezza sul lavoro. Capita spesso che, di fronte alla richiesta di un Sindaco, Arpa non possa intervenire a causa della mancanza di risorse. Penalizzando di conseguenza l’ambiente e la salute dei cittadini. Per questo è importante che l’incasso delle sanzioni resti nella disponibilità dell’ente, affinché possano essere rimesse a servizio dei territori” conclude Fiasconaro.