Il canale Arnò a secco: presto senz’acqua 3mila ettari e 800 aziende nell’alto mantovano

MANTOVA – Un’intera area della provincia di Mantova a secco, senza più un goccio d’acqua. È questo lo scenario che, tra poche ore, investirà la “fetta” di Alto Mantovano servita dal Canale Arnò (si parla di circa 3.000 ettari, e di più di 800 aziende agricole interessate), che smetterà di erogare l’acqua proveniente dal Lago d’Idro.
La decisione naturalmente ha provocato la reazione di numerose aziende del
territorio, associate a Confagricoltura Mantova: “Qualcuno ha fatto in tempo a
fare l’ultimo turno – spiega Carlo Spazzini, che a Guidizzolo gestisce un
allevamento biologico “free range” di galline ovaiole – ma altri, come il
sottoscritto, no, e questo crea profonde differenze tra aziende. Una decina di
giorni fa ho seminato sorgo, le piante sono alte 10-15 centimetri e stanno
germogliando, ma senza acqua non so come farò a portarle a maturazione
completa. Noi siamo i primi a soffrire, ma la gente non si rende conto che se noi
non produciamo, e non riusciamo a comprare materie prime, i prossimi su cui
questa situazione si farà sentire saranno proprio i cittadini”. Tempi cupi
all’orizzonte dunque: “La poca acqua caduta – prosegue Spazzini – si è subito
asciugata. Andiamo incontro a cali produttivi drastici, come quelli che abbiamo
già avuto sui cereali autunno-vernini”.
Poco più in là, a Cavriana, la situazione è meno critica, ma pur sempre delicata:
“Qui siamo serviti dal Canale Virgilio di Volta Mantovana – spiega Daniele
Bianchera, che gestisce un allevamento da 4.000 suinetti, inseriti nel circuito
Dop del Prosciutto di San Daniele – e al momento l’acqua defluisce regolarmente.
Con le aziende vicine siamo in continuo contatto, per fare in modo che nemmeno
una goccia vada sprecata. Il terreno che ho a Guidizzolo invece riceverà
sicuramente meno acqua nei prossimi giorni, anche se non resterà del tutto a
secco perché non pesca dall’Arnò”.
“Noi abbiamo avuto l’ultimo turno tra sabato e domenica scorsi – spiega Marco
Nicolini, sempre della zona di Guidizzolo – ora il mais da ceroso è quasi pronto,
ma avrei bisogno di almeno un altro paio di turni di irrigazione prima di poterlo
raccogliere. L’acqua però non ci sarà più. Cercheremo di ovviare con l’utilizzo di
un pozzo privato, ma non riusciremo a coprire per intero i nostri terreni”.