MILANO – Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato ieri il piano socio sanitario regionale 2024-2028.
Basandosi sul progressivo invecchiamento della popolazione (dal 2020 al 2040, gli ultra 85enni passeranno dal 3,6% all’8%), e sulla forte riduzione della natalità (dal 2015 al 2019 c’è stata una contrazione del 3.5%) oltre all’aumento delle fragilità: oltre 3 milioni di cittadini hanno almeno una condizione cronica, 672mila lombardi hanno limitata autosufficienza e dal 4% al 38% dei cittadini vive in un ambiente sociale disagiato. Si prevede che entro il 2050 ci sarà un aumento di 662.696 cittadini che avranno necessità di cure e questo comporterà un aumento della spesa sanitaria da 24,7 a 25,4 miliardi di euro.
Per rispondere a queste necessità si punta sulla prevenzione primaria allo scopo di ridurre il rischio di insorgenza delle malattie; sulla diagnosi precoce per arrestare la progressione della malattia e sullo sviluppo dei servizi sociosanitari dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a quelle con disturbi mentali.
“Dal curare al prendersi cura: è questo il passaggio fondamentale che sintetizza il Piano Socio Sanitario Regionale 2024-2028, approvato ieri dal Consiglio Regionale della Lombardia. Attraverso questo Piano delineiamo la visione strategica dell’azione regionale in materia di interventi sanitari e sociosanitari e la gestione del sistema, tenendo conto delle sue criticità e delle previsioni sulla sua sostenibilità nel prossimo futuro” – commenta Alessandra Cappellari, consigliere regionale della Lega, membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, in merito al Piano Socio Sanitario Regionale 2024-2028 (PSSR)”.
“La prevenzione sarà al centro di ogni intervento. Il piano si propone di affrontare le sfide future nel settore della salute, ponendo l’accento sulla prevenzione come mezzo per ridurre i costi e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Saranno implementate nuove strategie e politiche, con un occhio di riguardo alla sostenibilità del sistema sanitario. L’approccio è di tipo proattivo: anticipare i problemi anziché curarli una volta insorti, per la realizzazione di un sistema sanitario più efficiente e centrato sul benessere dei cittadini” conclude Cappellari.