Il nigeriano fugge di nuovo dall’ospedale. Catturato una seconda volta, aspetterà il responso del tampone fuori dal Poma

MANTOVA – E’ scappato di nuovo. Il 25enne nigeriano che ieri pomeriggio ha diffuso il panico con la sua fuga da un’area protetta dell’ospedale di Mantova dove era in attesa del responso del secondo tampone sul contagio da coronavirus, questa mattina è riuscito di nuovo a fuggire dal Carlo Poma.
La sua fuga è durata poco perchè nel giro di un’ora gli agenti di una Volante della Polizia lo hanno di nuovo catturato mentre cercava di trovare rifugio a casa di una conoscente.
Stesso copione di ieri sera, quando è stato catturato la prima volta davanti alla stazione dei treni. Sono state fatte intervenite sul posto due ambulanze con i sanitari, tutti rigorosamente con le protezioni anticontagio, che hanno proceduto al suo recupero.
Il nigeriano è un richiedente asilo che fino al momento del suo ricovero avvenuto il 9 marzo viveva in una comunità in provincia.
Il primo tampone che gli è stato effettuato è risultato negativo ma i medici, dal momento che sta male e la sua sintomatologia è correlabile a quella del coronavirus hanno seri dubbi si tratti di un falso negativo e hanno quindi richiesto un secondo tampone.
Ancora oggi il risultato di questo però non era arrivato. Dal momento che l’extracomunitario è già fuggito due volte dall’ospedale, con tutte le conseguenze del caso, pare che i medici abbiano optato per fargli trascorrere le ore che lo separano dal responso del secondo tampone presso un domicilio che lui stesso avrebbe indicato. Non quello della comunità ovviamente dove non può tornare viste le sue attuali condizioni.
La Questura sta ora valutando se e quali provvedimenti di tipo penale richiedere per il nigeriano.
Di fronte a una vicenda simile, dopo aver lasciato il primo episodio di ieri solamente alla cronaca, non si può a questo punto tralasciare una riflessione sul fatto che in questi giorni le Autorità ci chiedono giustamente di rimanere in casa per evitare la diffusione del virus e ultimamente ci invitano a guardare alla Cina che con questo metodo pare aver quasi azzerato i contagi. Forse sarebbe il caso allora di guardare anche alla Cina per le severe pene previste e applicate per i trasgressori delle disposizioni.