L’Italia festeggia i 75 anni del Senato che vide primo presidente il mantovano Ivanoe Bonomi

Prima seduta del Senato l'8 maggio 1948 con il discorso del presidente, il mantovano Ivanoe Bonomi
L’8 maggio 1948 rappresenta una data storica per il nostro Paese, in particolar modo per il Senato della Repubblica: l’aula di Palazzo Madama ospitava la prima seduta del nuovo Senato repubblicano, diretta espressione e rappresentanza della sovranità popolare, così come previsto dall’articolo 1, secondo comma, della nostra Costituzione.
L’assemblea elesse presidente il mantovano Ivanoe Bonomi che lo rimase fino al 20 aprile 1951, data della sua morte. Sono passati 75 anni da quella data storica che oggi, con una serie di iniziative, viene ricordata dalle più alte cariche dello Stato.In un’aula addobbata con il Tricolore, per riprodurre esattamente l’allestimento della prima seduta, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, e della premier, Giorgia Meloni, il presidente del Senato, Ignazio La Russa ha ricordato come “questa celebrazione l’ho voluta, l’ho sentita necessaria”.
“Ricordare la prima seduta del Senato significa ricordare il momento in cui il popolo ritornava a essere veramente sovrano e il Senato rappresentava un presidio di libertà e democrazia, valori che vogliamo ricordare, tramandare e onorare”.
La seduta speciale è stata aperta da Gianni Morandi che ha interpretato l’inno di Mameli, con il presidente La Russa che gli ha consegnato la campanella “con la quale si fa partire l’aula e si zittisce chi disturba. Buon 75mo di tutti, è anche il 75mo di Israele”, ha aggiunto La Russa.
Prima della cerimonia sono stati presentati una moneta e un francobollo per celebrare i 75 anni del Senato. “Ci sono momenti importanti della storia che quando vengono ricordati, come la prima seduta del Parlamento repubblicano, che a cifra tonda acquisisce un sapore particolare: il modo in cui si festeggia l’occasione di oggi non è fuggente, vogliamo tramandare i valori della nostra Costituzione e questo francobollo verrà conservato e tenuto come elemento fondante dello stare insieme”, ha detto La Russa. “Il francobollo era il via libera alla comunicazione delle persone, la lettera era l’unica vera forma di comunicazione tra le persone e noi a volte dimentichiamo l’importanza di questa affrancatura”, ha aggiunto. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha ricordato come “il Senato è da sempre il Dna dell’Italia ed è una porte peculiari del suo patrimonio storico, rappresenta il segno della ricostruzione, un segno di fiducia, di speranza, di unità verso il futuro. Il francobollo rappresenta un tassello del mosaico del nostro Paese, ricorda quello che è il Paese da cui partire”. All’evento erano presenti, tra gli altri, la capogruppo in Senato del M5S, Maria Castelleone e il questore anziano Gaetano Nastri, Fratelli d’Italia.

IL POST DI GIANNI MORANDI DOPO LE CELEBRAZIONI

“8 maggio. L’aula del Senato si è svuotata, le voci, la musica, gli applausi si sono spenti, l’emozione ha lasciato tracce nel nostro cuore…”. Inizia così il post di Gianni Morandi che oggi era al Senato in occasione del 75esimo anniversario della prima seduta di Palazzo Madama. Morandi ha acceso l’Aula con ‘Fatti mandare dalla mamma’ e nel corso della sua esibizione ha cantato, tra gli altri brani, ‘C’era un ragazzo’, canzone del 1966.
“È stata una mattinata intensa e cantare qui, in questo contesto, una esperienza unica e irripetibile – scrive Gianni Morandi – Si sono celebrati i 75 anni del Senato, con le più alte cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente del Consiglio dei ministri e altre autorità. Mi sono sentito onorato per l’invito, ho cantato l’Inno Italiano e poi qualche canzone delle mie… Ci sono stati momenti di commozione, felice di esserci, insieme ad Anna”.