Il sindacato Orsa attacca: “Debacle Trenord, dirigenza inadeguata”

Mn-Mi, treni regionali cancellati oggi per la sanificazione dei convogli. Domani si torna alla normalità

Durissimo attacco del sindacato Or.S.A. trasporti, che si scaglia contro la dirigenza di Trenord: “Purtroppo, come ogni anno e da troppi anni, assistiamo a situazioni inaccettabili per il trasporto pubblico Lombardo: mancanza di personale, malfunzionamenti ai sistemi tecnologici, guasti ai climatizzatori, fermi macchina dovuti ad un guasto piuttosto che un altro. Questa estate, oltre al solito problema dei climatizzatori, è scoppiato il caos usura bordini. Una situazione che, in un’azienda normale e capace di gestire personale e materiali, sarebbe stata affrontata in maniera adeguata, ovvero si sarebbe evitato di arrivare alla soppressione di centinaia di treni. Peraltro, è un problema che era già emerso circa 8 anni fa, quindi è inaccettabile che le imprese (Trenord ed RFI) si stiano rimbalzando le responsabilità senza aver messo in campo soluzioni affinché tale anomalia fosse risolta. Ad ORSA Ferrovie Lombardia non interessa attribuire le responsabilità.
Le ricadute di queste incompetenze le stanno pagando pesantemente gli utenti Lombardi e, di riflesso, i lavoratori che vengono additati di incapacità e per questo aggrediti non solo verbalmente. È comprensibile che nascano problemi, invece è inaccettabile che non si faccia nulla per risolverli. Problemi accentuati dalla decisione di Trenord di eseguire, in virtù di un accordo commerciale, la tornitura delle ruote a NTV. Evidenziamo che Trenord è stata concepita per garantire ed assicurare il trasporto ferroviario in Lombardia, una scelta che, considerata l’attuale situazione, è influenzata dalla decisione di Trenord di sottoscrivere un accordo commerciale. Infatti un materiale rotabile seppure venga fermato con i giusti tempi, ha bisogno delle necessarie ore di lavorazione, attraverso un numero adeguato di personale con specifiche abilitazioni e soprattutto di materiale di sopporto/ricambio disponibile per la prevista manutenzione correttiva o programmata che sia. Queste tematiche, da tempo, non sono state affrontate da Trenord e vengono denunciate nei tavoli di trattativa da ORSA Ferrovie.
La problematica odierna, attraverso un’oculata gestione del personale, sarebbe stata di semplice risoluzione se il personale mobile (macchinisti e capitreno) fosse stato abilitato, negli anni, a diversi materiali e linee, come più volte richiesto dalle rappresentanze dei lavoratori. Invece, sempre per una questione di costi, il management aziendale ha scelto la via più facile. Trenord si trova oggi ad avere poco personale ed abilitato a pochi materiali, una situazione che – in mezzo ad una tempesta di guasti – non permette di garantire un minimo servizio ai pendolari e cittadini lombardi.
Inoltre la carente programmazione mette giornalmente in difficoltà gli operatori nelle stazioni che, non avendo informazioni adeguate, non possono indirizzare i viaggiatori per lenire il disagio causato dalle varie soppressioni. Il problema riteniamo non sia questo o quel dirigente e neppure questo o quel quadro. Il reale problema sta nella mancanza di progettualità di chi comanda la società Trenord e di garantire la normalità del servizio. In nessuna delle altre regioni del nostro Paese si stanno verificando i disservizi che giornalmente subiscono i cittadini Lombardi, sarebbe quantomeno opportuno che coloro a cui è attribuito il compito di affidare il servizio ferroviario si ponessero delle domande. È evidente che i risultati e le aspettative condivise alla costituzione di Trenord non si sono concretizzate. La nascita di Trenord doveva infatti vedere la comparsa di una grande azienda di trasporto in grado di far fronte all’importante domanda del territorio Lombardo. Purtroppo però l’iniziale decisione di una gestione al 50% tra le due aziende fondatrici (Trenitalia e Ferrovie Nord) non ha mai permesso una guida adeguata della società. Con l’attuale quadro dirigenziale non sta producendo certamente i risultati sperati. La mancanza di soggetti in grado di portare la loro esperienza nel campo Ferroviario si sta facendo sentire.
Sarebbe necessario un intervento negli alti vertici al fine di poter cambiare rotta ad una nave che sta letteralmente affondando in tutti i settori aziendali. Questa situazione è amplificata da carenti rapporti nelle Relazioni Industriali. In un anno si è svolto
uno sciopero al mese proclamato dalle RSU con altissime percentuali di partecipazione, questo in contrapposizione con quanto successo nella principale impresa ferroviaria, ove intervengono le stesse organizzazioni sindacali, in cui vi è stato un limitato numero di proteste. Il problema non sono le organizzazioni sindacali, ma un’azienda che, attraverso iniziative sbagliate ed atteggiamenti arroganti, genera conflittualità. Anche in questa occasione convocare i rappresentanti dei lavoratori quando ormai il problema è diventato enorme, come accaduto in questa occasione, infatti l’azienda ha indetto una riunione per giorno 25 luglio alle ore 11, è sinonimo di mancanza di volontà nel coinvolgere tutti gli attori che potrebbero suggerire soluzioni adeguate. Una modalità che questa dirigenza ha preso da fin troppo tempo, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Tra l’altro, ormai da anni il sindacato non viene informato del Piano Industriale, contrariamente da quanto fanno tutte le grandi aziende di trasporto, che rappresenta appunto il progetto verso cui l’azienda vuole andare. Trenord dall’insediamento dell’attuale Amministratore Delegato e del suo entourage non ha mai voluto confrontarsi con chi rappresenta i lavoratori e con chi ha una ventennale esperienza nel mondo del trasporto ferroviario. Una decisione che, come è evidente, non fa altro che generare indubbi problemi a tutti: azienda, lavoratori, pendolari e cittadini. La mancanza di una guida di grande calibro in testa all’azienda, in grado di avere un vero progetto per la società e soprattutto capace di confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori, è la più grande mancanza in Trenord. Un semplice ricambio di alcuni dirigenti/quadri aziendali, se non supportato dalla voglia di modificare la mentalità aziendale, non farà altro che rallentare semplicemente il ripetersi delle situazioni che vivono giornalmente lavoratori e cittadini. La Regione nel recente passato, in presenza di minori inefficienze rispetto alle attuali, è intervenuta per sostituire la massima dirigenza. Oggi più che allora riteniamo fondamentale l’intervento delle proprietà e della politica regionale al fine di garantire un adeguato servizio di trasporto sia ai cittadini che ai lavoratori del comparto che, giornalmente, fanno di tutto per
evitare situazioni ben peggiori.