MANTOVA – Produzione industriale in calo, nel primo trimestre del 2024, secondo i dati di Camera di Commercio e Confindustria di Mantova. L’analisi della congiuntura del settore manifatturiero, vede infatti una contrazione del -4,2% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Anche gli altri indicatori mostrano risultati di segno meno: fatturato, ordini esteri e ordini interni. In sofferenza anche commercio e artigianato, mentre sono in crescita i servizi.
PRODUZIONE INDUSTRIALE: MANTOVA FA PEGGIO RISPETTO AL RESTO DELLA LOMBARDIA
Considerando le variazioni tendenziali della produzione, quindi con confronto allo stesso periodo del 2023, la provincia di Mantova vede un calo del -4,2%, superiore rispetto al dato della Lombardia, pari al -1,1%. Nella classifica regionale solo quattro province lombarde mostrano segno positivo: Mantova si colloca in penultima posizione.
Sempre tenendo presente le variazioni tendenziali, si evidenzia una flessione del fatturato totale (-4,1%), degli ordini esteri (-2,6%) e degli ordini interni (-3,9%).
Nel dettaglio delle attività economiche, prendendo in considerazione i dati regionali, nei primi mesi del 2024 emerge complessivamente un calo tendenziale dei livelli produttivi, con valori positivi e superiori alla media solo per mezzi di trasporto, chimica, alimentari e carta-stampa. In territorio negativo, invece, si collocano il tessile, l’abbigliamento, la siderurgia, le pelli-calzature e la meccanica. Sempre con segno meno e valori inferiori alla media troviamo anche i minerali non metalliferi e la gomma-plastica.
GLI IMPRENDITORI MANTOVANI: CLIMA DI POSITIVITÀ SOLO SU OCCUPAZIONE E DOMANDA ESTERA
Per quanto concerne le aspettative per il secondo trimestre del 2024, per gli imprenditori mantovani emerge un clima di positività solo sul fronte dell’occupazione e della domanda estera, mentre per fatturato, produzione e domanda interna si prevede una contrazione. Migliori prospettive si evidenziano invece a livello lombardo dove l’unico elemento di flessione è previsto per la domanda interna.
COMPARTO ARTIGIANALE -2,1%: MANTOVA VA PEGGIO RISPETTO ALLA MAGGIOR PARTE DELLE ALTRE PROVINCE DELLA REGIONE
Nel primo trimestre 2024 in calo anche il comparto artigianale: la produzione mantovana registra una diminuzione tendenziale del -2,1%, valore che risulta inferiore rispetto a quello lombardo, pari al -0,6%. Anche per l’artigianato solo quattro province lombarde vedono segno positivo, mentre Mantova nella classifica regionale occupa la quart’ultima posizione. Rispetto allo stesso periodo del 2023 vedono una contrazione anche gli altri indicatori: fatturato, ordini esteri e ordini interni.
GRANDE DISTRIBUZIONE, AFFARI IN LIEVE CALO (-0,6): FLETTONO COMMERCIO ALIMENTARE E NON ALIMENTARE. IN CRESCITA QUELLO NON SPECIALIZZATO
Considerando il comparto della grande distribuzione, la variazione tendenziale relativa al volume di affari risulta in calo del -0,6%: entrando nel dettaglio mostrano una flessione le componenti del commercio alimentare e di quello non alimentare, mentre in aumento il commercio non specializzato. In diminuzione anche la voce relativa agli ordinativi (-11,3%), dove vedono segno meno la componente dell’alimentare e del non alimentare mentre il non specializzato cresce.
BOOM DEI SERVIZI: A MANTOVA CRESCONO PIÙ CHE NEL RESTO DELLA LOMBARDIA
Il settore dei servizi, dal punto di vista del volume d’affari, mostra una crescita del +7,6% per il territorio virgiliano, superiore rispetto a quella regionale. Entrando nel dettaglio, rispetto al primo trimestre 2023, tutti i comparti registrano una variazione positiva con la sola eccezione del commercio all’ingrosso.
CLIMA DI INCERTEZZA PER PRODUZIONE, FATTURATO E DOMANDA INTERNA
I primi dati del 2024 confermano la fase di rallentamento che ha caratterizzato gran parte dello scorso anno, con una contrazione della produzione industriale e anche degli altri indicatori. Prosegue anche il clima di incertezza da parte degli imprenditori, in particolare sul fronte della produzione, del fatturato e della domanda interna.
LE GUERRE A LIVELLO INTERNAZIONALE RENDONO INDECIFRABILE LO SCENARIO FUTURO
Difficile prevedere lo scenario futuro, anche alla luce della situazione internazionale, dove a preoccupare maggiormente sono i rischi nell’evoluzione della guerra in Ucraina con le conseguenti ricadute a livello energetico. A ciò si aggiungono il perdurare del conflitto israelo-palestinese, i problemi legati al Canale di Suez nonché la pressione competitiva dei paesi asiatici.
L’INFLAZIONE IN CALO FA SPERARE IN UNA RIPRESA DEI CONSUMI
La continua diminuzione dell’inflazione fa però sperare in una ripresa dei consumi, spingendo la domanda interna; questo però deve essere associato da un lato a interventi che rafforzino il potere di acquisto delle famiglie e dall’altro da una riduzione dei tassi di interesse che hanno subito un aumento da parte delle banche centrali dei Paesi occidentali.