Carlo Mosca, fino al 2021 primario del Pronto Soccorso di Montichiari, è stato risarcito per gli oltre 520 giorni di ingiusta detenzione che ha subito quando era stato accusato di aver volontariamente provocato la morte di due pazienti durante la prima ondata Covid. Per quella vicenda era stato assolto sia in primo grado che in appello e l’assoluzione è poi diventata definitiva. Il medico, che per tre anni aveva lavorato anche al Pronto soccorso dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, ha ricevuto un indennizzo “che è più alto del mero calcolo matematico delle spettanze – spiegano gli avvocati Michele Bontempi e Elena Frigo – segno che è stato riconosciuto il danno che ha patito”.
“La riparazione per illegittima detenzione è stata superiore al semplice e freddo calcolo matematico. Sottolineando che purtroppo già nella fase preliminare del processo c’erano gli elementi per evitare la detenzione ai domiciliari ristretti”. Così il medico ha commentato la decisione dei giudici di Brescia. “Poi – ha aggiunto – come disse il giudice Spanò della corte d’Assise di primo grado, non ci sarà somma in grado di lenire le sofferenze di chi ha provato la privazione della libertà per 500 e passa giorni”