MILANO – I consiglieri regionali Andrea Fiasconaro (Movimento 5 Stelle) e Antonella Forattini (PD) hanno depositato un’interrogazione in Regione sulla tutela del fiume Mincio “con l’obbiettivo di comprendere quali attività e progetti di tutela siano già stati programmati, o se Regione abbia intenzione di finanziarne nel prossimo futuro. E’ risaputo che le attività umane prevalenti, nel territorio del Bacino del Mincio, sono quelle agricole di tipo intensivo: allevamento, soprattutto suinicolo, e colture legate al foraggio. Si tratta di attività che condizionano notevolmente la qualità delle acque, provocando un inquinamento di tipo diffuso, legato all’utilizzo di fertilizzanti chimici e alla distribuzione sui terreni dei liquami prodotti dagli allevamenti, dando poi luogo al problema dell’eutrofizzazione”, dichiarano i consiglieri.
Nello specifico – spiegano – ci sarebbe un progetto che riguarda da vicino il Parco del Mincio e risale al 2011, quando in seguito a un’istanza presentata dal Parco del Mincio, Regione Lombardia aveva approvato una proposta di sperimentazione del deflusso minimo vitale (DMV) nel Fiume Mincio. Tuttavia, dopo la campagna di monitoraggio avviata nel 2013, le attività di monitoraggio sperimentali sono state interrotte.
Solo di recente, grazie a un emendamento nel bilancio regionale è stato attribuito un maggiore stanziamento di 50.000 euro/anno per il biennio 2020-21 per il “progetto di sperimentazione del deflusso minimo vitale nel Fiume Mincio”. Questi fondi sono stati stanziati proprio allo sviluppo di programmi di monitoraggio quali-quantitativi nell’area del Mincio e per essere erogati è necessario predisporre uno specifico progetto da parte del soggetto beneficiario. In questo caso si tratta sempre del Parco Regionale del Mincio.
Dopo una serie di interlocuzioni tra Regione e Parco del Mincio il progetto è tuttora in fase di approvazione. A nostro avviso – concludono Fiasconaro e Forattini – sarebbe importante, per la tutela del fiume Mincio, una rapida approvazione e il finanziamento del progetto.
Chiediamo dunque alla Regione se il progetto descritto sia stato effettivamente approvato e finanziato e sia quindi in fase operativa”.