La mantovana Elena Bonetti, neo ministro alle pari opportunità: “Buona strada a tutti noi”

ROMA – La mantovana Elena Bonetti  ha giurato come nuovo ministro delle Pari opportunità, Famiglia e Disabilità del governo Conte bis.
Nata ad Asola, 45 anni, laurea in matematica conseguita a Pavia nel 1997, è professore associato di Analisi matematica all’università di Milano.
Sposata con Davide Boldrini, dirigente della Caritas provinciale, due figli, è entrata in politica nel 2017 con Matteo Renzi che l’ha voluta nella segreteria del Pd.
Un passato come capo scout nell’Agesci 
( l’associazione delle guide e degli  scout cattolici di cui lo stesso Renzi ha fatto parte) il neo ministro per le Pari opportunità e la Famiglia nel 2014 firmò un appello, insieme a don Gallo, per chiedere allo Stato di riconoscere le unioni gay e alla Chiesa di rivedere le proprie posizioni “perché tutti abbiamo il diritto di amare e di essere amati”.
Nonostante la professione da anni l’abbia portata a fare la pendolare prima a Pavia e poi a Milano, è sempre stata molto attiva comunque anche nell’ambito della Diocesi mantovana di cui è membro dal 2010 del Consiglio Pastorale come rappresentante dei laici in rappresentanza del Vicariato dei SS. Apostoli.
Sulla sua biografia, che compare sul sito del Pd, Elena Bonetti scrive: “Nella ricerca ho imparato che si cresce se si gioca in squadra. La passione educativa e il desiderio di accompagnare le giovani generazioni ad essere buoni cittadini, capaci di contribuire a scrivere una storia bella e generativa per la nostra comunità, trovano le radici nel mio cammino scout – aggiunge – Su questa strada ho imparato la bellezza del camminare insieme, la felicità e la pienezza che nascono dal servizio, il coraggio di dire sì, la chiamata a lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato”.
Nell’agosto scorso ha organizzato la scuola di formazione politica per under 30 “Meritare l’Italia”, in Garfagnana, ideata da Matteo Renzi
Sulla sua pagina personale Facebook ha commentato così la nomina a ministro: «Considero la politica come servizio. Sarà un onore giurare al Quirinale. Farò del mio meglio per garantire a tutte e tutti pari opportunità e fare delle famiglie il pilastro della comunità. Buona strada a tutti noi!»
Ama citare don Milani e Santa Caterina da Siena. Nel suo primo saluto, dopo aver appreso della nomina, ha usato, non a caso, un motto scout: “Buona strada a tutti noi”.

 

 

 

 

 

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