La Polizia celebra i 168 anni con una cerimonia ridotta. Sartori loda l’impegno degli agenti per l’emergenza sanitaria

La Polizia celebra i 168 anni con una cerimonia ridotta. Sartori loda l'impegno degli agenti per l'emergenza sanitaria

MANTOVA – Una cerimonia ridotta, di certo anomala vista la grande partecipazione che la celebrazione dell’Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato ha sempre visto a Mantova. 
Ma nei giorni del coronavirus altro non si poteva fare e così il 168° Anniversario della Polizia è stato celebrato questa mattina dal questore Paolo Sartori che ha accolto nel cortile della Caserma di via Solferino il solo prefetto Carolina Bellantoni. 
Assieme, quindi, sulle note del Silenzio, prefetto e questore hanno deposto presso il Sacrario posto all’interno della Caserma una Corona di fiori ad omaggio e memoria dei Caduti della Polizia di Stato.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione impartita da don Stefano Peretti, cappellano della Polizia di Stato di Mantova. 
E proprio l‘impegno degli agenti profuso giorno e notte da quando è partita l’emergenza sanitaria è stato al centro del discorso di Sartori che ha poi ricordato il contributo dato dalla Polizia nella prevenzione dei reati e nella tutela della sicurezza pubblica durante l’anno passato.

Ecco il testo del discorso del questore Sartori:

“La Polizia di Stato celebra oggi il 168° Anniversario della sua Fondazione. Il delicato e complesso momento che il Paese sta vivendo ha visto la nostra Istituzione impegnata in prima linea, e le sue donne ed i suoi uomini impiegati quotidianamente, giorno e notte, a tutela della collettività, nello sforzo senza precedenti finalizzato ad evitare che la tragedia che ha colpito migliaia e migliaia di persone – e di famiglie, anche le nostre famiglie, quelle di colleghi che prematuramente ci hanno lasciato – possa giungere a conseguenze ancor più drammatiche.

Ed è proprio a loro, pertanto – nel commosso ricordo e riconoscente omaggio a chi, indossando l’Uniforme della Polizia di Stato, ha sacrificato il bene supremo della propria vita in difesa dei Valori Costituzionali sui quali aveva prestato giuramento – che oggi vanno la mia riconoscenza ed il mio ringraziamento, ai Poliziotti ed agli Impiegati della Amministrazione dell’Interno che, nella Provincia di Mantova, con encomiabile spirito di sacrificio, assicurano ogni giorno il rispetto delle Leggi e della convivenza civile, uniti nella consapevolezza che solo con il loro operato ed il loro esempio il nostro Paese potrà superare questa terribile prova.

Colgo altresì l’occasione per ringraziare l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato e le Organizzazioni sindacali, la cui preziosa vicinanza e leale collaborazione mi hanno consentito di svolgere al meglio il delicato compito di indirizzo e di direzione delle strutture provinciali della Polizia di Stato.

Gli ultimi dodici mesi ci hanno visti costantemente impegnati sul fronte della prevenzione dei reati e della tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, in sinergia con l’Arma dei Carabinieri, con il Corpo della Guardia di Finanza e con le Polizie Locali, sotto il coordinamento del Prefetto – Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza politico-amministrativa – e la direzione del Questore – Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza tecnico-operativa –, con la compartecipazione dei Sindaci – nella loro veste di Autorità Locali di Pubblica Sicurezza – e di tutti i cittadini, in quell’ottica di sicurezza integrata e di condivisa cultura della legalità che rappresentano oramai un modello imprescindibile di efficienza ed efficacia della nostra azione a tutela dei diritti di civiltà.

Allo stesso modo, fondamentale è stato il contributo della Polizia di Stato nella repressione di ogni forma di manifestazione delinquenziale e nella individuazione dei responsabili delle azioni delittuose che, nella nostra provincia, non hanno mancato di destare allarme sociale e preoccupazione diffusa. Le attività investigative – condotte con la preziosa opera di indirizzo e di coordinamento della Procura della Repubblica – hanno consentito di ottenere importanti risultati operativi, così come dimostrano i dati oggi resi pubblici.

Il mio pensiero conclusivo va, oggi, a coloro che di queste manifestazioni devianti ne sono le vittime, spesso indifese, impotenti e senza voce: a loro, agli anziani, ai ragazzi, alle donne, a tutti coloro che – facenti parte delle fasce deboli della società – vedono in noi, nella nostra Uniforme, la sola ancora di salvezza alla quale aggrapparsi, nella speranza di veder riconosciuti e tutelati i propri diritti. A tutti loro voglio assicurare che la Polizia di Stato non li dimentica e non li abbandona, e che in noi possono e potranno sempre individuare un punto di riferimento al quale rivolgersi”.

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