Laurearsi ai tempi del coronavirus: Federica, dottoressa in Giurisprudenza…ma in pantofole

Federica Brunelli

GOITO – Elegante ma in pantofole. Un outfit particolare, che sicuramente nessuno mai immaginerebbe in uno dei giorni più belli della propria vita, quello della propria laurea. Eppure, Federica Brunelli, 25enne goitese neolaureata in Giurisprudenza, ieri era vestita proprio così, davanti allo schermo del pc nel proprio salotto di casa. In un momento storico così particolare, così buio e così triste, è giusto lasciare spazio anche alle gioie della vita, che continua inesorabilmente il proprio ciclo, e quella di Federica, è stata sicuramente una laurea che difficilmente dimenticherà. “Quando ho scoperto che il giorno che più sognavo e immaginavo di questi ultimi 5 anni si sarebbe consumato in una semplice videochiamata, mi sono disperata, speravo rimandassero la sessione, ma così non è stato – spiega Federica -. E pian piano mi sono dovuta abituare all’idea che quel giorno sarei stata da sola davanti a un pc, insieme al mio nucleo familiare più stretto. Non è stato semplice abituarsi all’idea”. Con gli atenei chiusi fino al 3 aprile, salvo ulteriori proroghe, causa emergenza Covid-19, Federica si è trovata a comunicare con il proprio relatore telematicamente, sino a discutere la tesi di fronte all’intera Commissione, e con il terrore che saltasse la connessione, tramite uno schermo, grazie all’applicazione Zoom. Titolo della tesi? Il fenomeno successorio transnazionale alla luce del regolamento UE n. 650/2012 e l’acquisto dell’eredità vacante da parte dello Stato. Università? Verona. “Il momento più bizzarro è stato quando il presidente della Commissione mi ha invitato ad accomodarmi in un’altra stanza per decretare il voto, forse per forza d’abitudine – sorride Federica -. Ecco, abbiamo interrotto la videochiamata semplicemente, e dopo due minuti, un’altra videochiamata ed era fatta, finalmente dottoressa in Giurisprudenza”. A farle compagnia durante discussione, proclamazione e festeggiamenti, le amiche di una vita, rigorosamente in videochiamata. “Sicuramente la mia laurea non è invidiabile, perché non è il migliore dei modi per finire un percorso così lungo, però nel bene o nel male ho percepito nella lontananza tantissima vicinanza, di chi davvero voleva esserci. Ho sentito il calore di tutti i miei amici e i miei parenti, nonostante tutto, e questo è davvero gratificante”. Tradizione di tutti i neolaureati di Giurisprudenza all’Università di Verona, quella di adagiare in una fontanella all’interno del cortile dell’edificio una paperella gialla con sotto la data del giorno della laurea. Una tradizione che stava per essere infranta da Federica, se non fosse stato per la sorella Ilaria: “Io la mia paperella l’avevo comprata da mesi e la conservavo come oro, quando ho saputo come sarebbe stata la mia laurea l’ho buttata nella plastica. Mia sorella mi ha convinto solo pochi giorni fa a riprenderla dal sacco, e una volta laureata l’ho appoggiata in una bacinella d’acqua sul mobile della cucina. Non è stata la stessa cosa, certo, ma lo ricorderò per sempre. È stata una giornata ricca di emozioni diverse, nuove, autentiche”. Una bottiglia di vino da stappare, un pranzo in famiglia, qualche foto, cose semplici che però ci fanno apprezzare, forse oggi più che mai, i veri valori della vita, le cose alle quali mai riusciremmo a rinunciare. Ma i grossi festeggiamenti ci saranno, quando sarà nuovamente possibile abbracciarsi: “Faremo una grande festa quando finirà questo periodo, non solo in mio onore ma anche in onore di tempi più belli. Nel frattempo, ringrazio tutta la mia famiglia, perché con piccoli gesti sono riusciti a rendere un giorno che poteva essere triste, in un giorno davvero felice”.

In attesa di tempi migliori, CONGRATULAZIONI FEDERICA.

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