Le rette Rsa gravano ben più sulle famiglie che sulla Regione: il Consiglio Comunale di Mantova chiede il riallineamento. La Lega esce dall’aula

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MANTOVA – In Consiglio Comunale a Mantova approda la richiesta di riequilibrio tra quota sanitaria e quota alberghiera nelle Rsa lombarde. Un ordine del giorno firmato dai consiglieri di maggioranza Enrico Grazioli, che da tempo ha fatto sua questa battaglia, Fabio Madella, Matteo Campisi e Davide Provenzano.
Le rette praticate agli ospiti delle Rsa sono costituite infatti da due componenti, la quota sociale-alberghiera e la quota sanitaria: la quota sociale-alberghiera è il corrispettivo delle prestazioni di natura non prettamente sanitaria (vitto, alloggio, personale socio-educativo…), ed è a carico dell’anziano o dei suoi familiari, o dei Comuni (qualora la famiglia dell’anziano non riesca a farvi fronte), e viene definita dai gestori delle strutture, non esistendo ad oggi in Lombardia regolamentazione al riguardo, con importi minimi e massimi in costante aumento e ad elevata variabilità territoriale. Il fatto è che per la quota sanitaria in Lombardia non viene rispettata la copertura regionale del 50 per cento dei costi prescritta dai Lea nazionali, i livelli essenziali di assistenza, tanto che recenti studi dimostrano che il costo totale medio a giornata di assistenza in Rsa in Lombardia è di circa 105 euro con un contributo medio regionale di 41,30 euro, cioè 11,2 euro al giorno in meno rispetto al dovuto (52,50), e quindi ben lontano dal rispetto della sopraccitata copertura del 50 per cento. Gli ospiti si trovano così a pagare con le loro rette anche una parte dell’assistenza sanitaria, che invece dovrebbe essere coperta dal contributo pubblico. E così “il costo delle Rsa per le famiglie è più alto, intorno al 60%, mentre Regione Lombardia è ferma al 40 %.
Un riallineamento è dunque più che mai necessario”, dicono i consiglieri di maggioranza a maggior ragione visti gli aumenti a cui si è assistito negli ultimi anni per gli ospiti e le loro famiglie, e in particolare nell’ultimo anno, con l’emergenza Covid. Tante famiglie non riescono più a far fronte ai costi.
Il punto all’ordine del giorno è passato con 25 si, 24 della maggioranza più quello di Gloria Costani. Astenuti Stefano Rossi, Lidia Bertellini e Luca De Marchi. 
I consiglieri della Lega hanno invece lasciato l’aula in quanto considerano l’ordine del giorno sulle Rsa “una personalissima guerra del Pd e dell’Amministrazione di Mantova contro Regione Lombardia”. Lo spiega Andrea Gorgati con un comunicato che prosegue: “ancora una volta si sottrae tempo ai veri problemi mantovani: questa maggioranza trova tempo per scrivere un Odg (quando bastava una lettera dei sindaci dei capoluoghi, che tante ne hanno mandate, per aprire eventualmente un confronto con gli uffici preposti),  ma non ha ancora avuto modo di rispondere ad interrogazioni che giacciono da mesi nei loro cassetti su Viale Pitentino, sui trasporti o su Tea. Questione di priorità probabilmente. Peccato che in questi mesi la maggioranza non abbia mai prodotto un solo Ordine del Giorno per stimolare il Governo a fare presto e meglio ……” .
Passati all’unanimità invece gli atri due punti, il primo sugli usi temporanei collegati alle misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, e il secondo che prevede una variante al Pgt per la realizzazione di un nuovo distributore di carburanti in via Parma.