Lombardia da domenica in zona gialla: Speranza ha firmato l’ordinanza

La Lombardia è zona gialla. Firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in serata l’ordinanza che sancisce il cambio di colore. “Domani sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale e da mezzanotte diventerà efficace” spiega il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il passaggio diverrà dunque effettivo da domenica 13 dicembre.
La decisione del ministro è maturata sulla scorta del report dell’Istituto superiore di Sanità sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia pubblicato l’11 dicembre che rivela che la situazione è in miglioramento, anche se la circolazione del virus Sars-CoV-2 resta sostenuta in tutte le Regioni italiane, e 16 di esse sono oltre la soglia critica per quanto riguarda l’impatto sul Servizio sanitario nazionale.

Cosa cambia

I cittadini di una regione che torna in zona gialla, dalla zona arancione, possono:
spostarsi liberamente all’interno del proprio comune e tra comuni diversi, tranne che tra le 22 e le 5 del mattino, quando è in vigore il “coprifuoco” (salvo per ragioni specifiche come lavoro, salute o necessità e urgenza) e serve dunque compilare il modulo di autocertificazione.
spostarsi liberamente al di fuori della regione e andare in un’altra regione in zona gialla (tranne, come nel caso sopra, tra le 22 e le 5 del mattino). Per spostarsi in una regione in zona arancione o rossa occorrono ragioni specifiche (lavoro, salute, necessità e urgenza) e il modulo di autocertificazione;
andare al bar, fino alle ore 18;
andare al ristorante, fino alle ore 18: dopo quell’ora è consentita la consegna a domicilio, e fino alle 22 è possibile prendere cibo da asporto (che non può essere consumato nelle adiacenze del ristorante);

Insieme alla Lombardia anche il Piemonte, diventa giallo. Ancora una settimana in arancione, invece, per la Toscana.

Dal 21 dicembre al 6 gennaio il Dpcm di Natale bloccherà invece lo spostamento tra regioni, anche se gialle. Bloccati anche gli spostamenti verso le province autonome di Trento e Bolzano. Ancora da sciogliere invece il nodo sugli spostamenti tra comuni il 25 e 26 dicembre e i 1 gennaio, il Dpcm lo vieta, ma il Governo ha mostrato segni di apertura, anche se il premier Conte ha delegato la decisione al Parlamento.