“Luca che sfidava la vita a colpi di libro”. Il ricordo degli amici del Comitato del Festival che promettono: a settembre ci saremo

MANTOVA – Non riescono a parlare di Luca al passato quegli amici di sempre che sono diventati i suoi compagni di quell’incredibile avventura chiamata Festivaletteratura. E del resto per loro Luca sarà sempre presente, la loro guida, già dalla prossima edizione del festival, che ci sarà nonostante il covid, in forme e modi ovviamente ben diversi da quelli conosciuti dal 1997 a oggi.
Intanto sul sito del Festivaletteratura, Carla, Annarosa, Gianni, Paolo, Marzia, Laura e Francesco i membri del Comitato organizzatore della rassegna letteraria, tracciano un commovente ricordo di Luca Nicolini, con una promessa: saranno ancora insieme dal 9 al 13 settembre, per scrivere un’altra pagina bella, la 24esima, della loro grande avventura. 

Un ricordo di Luca

«Bisogna che troviamo un titolo a questo incontro», ripeteva Luca pensieroso a ogni faticosa chiusura del programma. «Spremiamoci le meningi, ma bisogna, perché è brutto che la gente trovi solo il nome dell’autore e la scheda». Che compito immane, il titolo! Il più delle volte si riesce a trovarlo, qualche volta no, e si capisce. Un titolo, bello o brutto che sia, suona sempre come una fine. E come si fa a mettere fine al lungo lavoro creativo che ti ha riunito per anni attorno a un tavolo a discutere animosamente, a scherzare di gusto, a parlottare col vicino, a sfidare la vita a colpi di libro? Come si fa a dare un titolo alle piazze piene, scelte con cura come i nomi più amati, alle corse a perdifiato da una parte all’altra della città?

Insieme a Carla, Annarosa, Gianni, Paolo, Marzia, Laura e Francesco, Luca è stato il primo volontario di Festivaletteratura, non bisogna mai dimenticarlo. Ha realizzato un sogno vecchio come il mondo: quello di un gruppo di amici che dà il via a una bellissima catena di persone, tutte accomunate dal desiderio di mettere in piedi una festa in cui parlare liberamente, dare corso ai propri pensieri, incontrarsi. Quella catena si snoda dal ’97 per le strade di Mantova, le rende preziose. È una catena molto fragile, e questa è la cosa più facile da dimenticare; qualche anello si spezza e lascia gli altri impietriti.

Che titolo diamo a questo incontro, in tempi pieni di incertezza, in cui non possiamo neppure trovarci di persona per un ultimo saluto? Festivaletteratura è e resterà il più bello. Luca è stato una delle sue anime più generose, e forse vorrebbe che lo ricordassimo così, semplicemente, senza troppi fronzoli, ancora una volta insieme. Dal 9 al 13 settembre ci attende un Festival senz’altro diverso: saranno necessari una grande inventiva e uno sforzo ancor più grande per stare dentro le regole con cui ci dovremo confrontare. Ma abbiamo un buon faro. Lo dobbiamo a Luca.

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