MANTOVA – “Mantova intitolerà un luogo a Maria Zuccati, affinché il suo impegno civile e sociale non venga dimenticato”. Con queste parole il sindaco Mattia Palazzi ha aperto il suo toccante saluto in Sala Consiliare, dove era stata allestita la camera ardente, per rendere omaggio all’ex assessore provinciale e comunale. Una donna che ha segnato profondamente la vita politica, sociale e culturale della comunità mantovana, e che ha speso tutta la sua esistenza a diffondere i valori della Resistenza di cui da ragazzina si rese protagonista aiutando diversi soldati a fuggire dalla caserma di via Cairoli a Mantova.
“La vita di Maria è stata un esempio per tutti, indipendentemente dall’età o dall’esperienza politica, culturale e storica”, ha dichiarato Palazzi. “È importante che oggi possiamo darle l’ultimo saluto proprio in questa sala, simbolo del confronto democratico, dove ogni scelta dovrebbe rendere omaggio a persone come lei, tra le migliori espressioni della nostra comunità”.
Il sindaco ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di Maria Zuccati: “Abbiamo il dovere di ricordare il suo impegno, una vita spesa per gli altri, di cui non possiamo che essere grati”.
Commosso, Palazzi ha voluto anche ricordare il legame personale che lo univa a Zuccati: “Ero molto affezionato a Maria. Ci prendevamo spesso in giro. Anche la settimana scorsa, quando mi hanno avvisato che la situazione stava peggiorando, sono corso al Mazzali per salutarla. Nonostante il corpo si stesse spegnendo, i suoi occhioni erano ancora vivi e pieni di dolcezza e impertinenza. Quegli occhi con cui riusciva sempre a spuntarla”.
A tal proposito il primo cittadino ha raccontato un aneddoto significativo, legato all’intitolazione di una via a Tina Anselmi, un percorso reso complicato dalle procedure burocratiche. “Maria era impaziente — ha ricordato — e per tre giorni consecutivi si è presentata senza appuntamento in Comune, decisa ad ottenere una data per l’inaugurazione. Si sedeva nell’anticamera e chiedeva alla segreteria insistentemente di parlarmi, anche quando fisicamente non ero in Comune. Alla fine ha vinto lei: fissammo una data anche senza avere tutte le certezze. E poi ce la facemmo”.
Palazzi ha sottolineato come la simpatica impertinenza di Zuccati non fosse mancanza di rispetto verso le istituzioni. Tutt’altro: Maria aveva un grande rispetto di quest’ultime ma la sua era una spinta energica a farle procedere, quando necessario: “Maria sapeva che a volte le istituzioni vanno scosse per dal loro un certo ritmo, e lo faceva meglio di chiunque altro”. Toccante l’abbraccio tra il sindaco e Rosanna, la cugina di Maria che le è sempre stata accanto.
Prima di Palazzi, nella Sala consiliare dove anche questa mattina molti cittadini hanno voluto omaggiare Maria Zuccati, sono intervenuti Luigi Benevelli, presidente onorario dell’Anpi provinciale, Giovanna Grandi, nipote di Maria, la deputata Antonella Forattini, la sindacalista Rita Bonizzi, il consigliere regionale Marco Carra, l’ex presidente del Consiglio provinciale Rita Scapinelli e l’ex assessore comunale Maria Barletta. Un messaggio di cordoglio è giunto pure dalla Fondazione Nilde Iotti, con la quale Maria aveva collaborato, oltre a essere legata da una profonda amicizia con l’ex presidente della Camera.
La cerimonia si è conclusa sulle note di “Bella Ciao”, accompagnata dai picchetti d’onore delle sezioni territoriali dell’Anpi, prima del trasferimento del feretro al cimitero di Moglia. Qui ad accoglierla c’erano i sindaci di Pegognaga e di Gonzaga Matteo Zilocchi e Elisabetta Galeotti e il presidente del Consiglio di Borgo Mantovano Sergio Faioni in rappresentanza dei tre Comuni che le avevano conferito la cittadinanza onoraria, oltre all’ex sindaco di Moglia, Simona Maretti, al coro delle Mondine, e a tanti amici.
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