Mantova ricorda Zaniboni, “uomo delle alleanze e delle città che si aprono al mondo”

La sala delle Lune e dei Nodi della Camera di Commercio gremita durante l'incontro

MANTOVA – Uomo delle alleanze, della città e del territorio che si aprono al mondo accettando sempre nuove sfide, uomo della formazione, delle riforme: era questo e molto altro Antonino Zaniboni. A testimonianza dell’importanza della sua figura come politico, amministratore e presidente della Camera di Commercio di Mantova, questa mattina una sala gremita di amici, colleghi, alleati politici e non solo lo ha ricordato a dieci anni dalla scomparsa durante l’incontro “Quando il sogno si coniuga con la realtà”.

All’incontro, moderato dalla giornalista Paola Cortese, hanno preso parte il presidente della Provincia, Carlo Bottani, il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, quello di Suzzara, Ivan Ongari e Carlo Zanetti, commissario della Camera di Commercio di Mantova.
Al termine degli interventi Patrzia Calzolari, moglie di Zaniboni ha consegnato ai presenti una copia della tesi che il pronipote, Gianmarco Carra, ha scritto sulla vita parlamentare dello zio.
L’incontro in Camera di Commercio è stato preceduto dalla messa celebrata nella Basilica di Sant’Andrea da don Luigi Pisani, parroco di Bozzolo.

Qual’è l’eredità politica di Antonini Zaniboni?

Carlo Bottani, presidente della Provincia di Mantova
“Il suo impegno morale e la determinazione fortissima, un uomo così grande non può avere eredi, ma può avere persone che lo ricordano nel suo agire umano, amministrativo e politico migliore, il suo ricordo, le sue opere sono energia positiva e quindi l’impegno è quello non di imitarlo, perchè è impossibile, ma di prendere spunto dalla sua determinazione, dalle sue visioni per poter accelerare e voler bene al territorio. Per me è un esempio assoluto.
“A Mantova ha dato tantissimo, ha fatto crescere le classi dirigenti, i collaboratori, i giovani, le scuole di formazione, ma anche le relazioni con Roma, Milano, penso all’Autobrennero per esempio. Zaniboni ha posto l’attenzione su Mantova. Mi sono chiesto più volte cosa sarebbe potuta diventare la nostra città con l’europarlamentare Zaniboni che per pochi voti nel 2004 non è riuscito ad essere eletto, ma nonostante ciò ha creato formazione non solo nell’ambito della politica, ma anche degli amministratori, della Camera di commercio. A tal proposito penso sarebbe importante creare a Mantova una scuola di formazione politica da cui possa uscire la classe dirigente dei pubblici amministratori di domani.

Zaniboni e la sua idea di città portata avanti da presidente della Camera di Commercio, con la volontà di un rilancio  fieristico e della creazione di un centro congressi, il Mamu, che oggi porta il suo nome. Qual’è l’eredità che ha lasciato su questo fronte?

Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova
“Tonino era un uomo politico, era una persona curiosa con un sacco di passioni, gli piaceva sparigliare, mettere insieme persone diverse a ragionare insieme, era uno tosto, spigoloso, ma lo faceva nelle idee in cui credeva e innanzitutto credeva in una città capace di costruire alleanze, una città attrattiva che mettesse insieme energie dal punto di vista economico, culturale e turistico. Pensava a una Mantova che non deve rinchiudersi, piangersi addosso, ma raccogliere le sfide, sapendo che non si può essere autosufficienti. Anche quando non ho condiviso le sue scelte ho capito perchè le faceva, era per chiedere a tutti di provare ad essere un pò più coraggiosi. Sento la mancanza della politica di Zaniboni, della sua formazione. del far tornare la consapevolezza della bellezza e dell’impegno politico, ma anche della fatica che questo vuol dire. Mi chiedo cosa avrebbe pensato di me come sindaco: sono sicuro che, anche se le sue critiche fossero state severe, mi avrebbero aiutato a mettermi in discussione, sarebbe stato un alleato solido e divertente e mi sarebbe piaciuto lavorare con lui per costruire nuovi orizzonti”.

Ivan Ongari, Sindaco di Suzzara

“Ieri sera abbiamo fatto un incontro a Suzzara, città di origine di Antonino Zaniboni, per ricordarlo. E’ stato interessante sentire i racconti di chi ha vissuto con lui gli anni della sua giovinezza. A 20 anni, un giovane Antonino Zaniboni passava tutti i sabati sera ij parrocchia a Sailetto per discutere di politica nazionale, internazionale, ma anche locale. Difficile pensare oggi allo stesso impegno da parte dei giovani di quell’età. La generazione di cui faceva parte credeva che la politica potesse indicare la direzione lungo cui muoversi, ma anche il luogo dove provare a trasformare il sogno, l’emancipazione, le idee in realtà.
Ho un pò di nostalgia di questa generazione lontana dalla mia per atà che credeva nella politica come strumento per cambiare la società e le nostre esistenze. Oggi di tutto questo è rimasto molto poco come dimostrano anche i dati di chi va a votare.
Ho il ricordo di un uomo politico, religioso che a Sailetto teneva incontri “socratici” credendo nei giovani per stimolare le idee di crescita della classe politica. Si parlava di “fatica della politica”, ieri sera ne hanno dato un esempio raccontando delle 250 serate all’anno dedicate ai circoli della Democrazia Cristiana, e ciò dimostra quanto si credesse in questo strumento.  A noi ha lasciato l’idea di una città aperta, che non ha paura di confrontarsi con il mondo”.

Antonino Zaniboni, per tredici anni, è stato presidente della Camera di Commercio di Mantova. Cosa ha dato in quegli anni all’economia mantovana?

Carlo Zanetti, presidente della Camera di Commercio di Mantova
“E’ stato l’uomo artefice della riforma delle Camere di Commercio nel 1993 dove si è passati dall’essere gestiti dal Ministero alla gestione da parte delle associazioni di categoria e del mondo economico della propria provincia. Come possiamo dimenticare poi la Consulta economica provinciale che raggruppava tutti i soggetti per far funzionare al meglio il mondo economico? O la nascita della Fondazione Universitaria per cui si spese tantissimo?
Zaniboni ha voluto lasciare poi nche qualcosa di tangibile, ha fatto costruito il Mamu, il centro congressi di Mantova, oggi a lui intitolato, e anche questo è un segno importante materiale del suo lavoro”.