Meno inquinamento in Lombardia, meno contagi da Covid: l’appello del M5S

In Lombardia, una delle aree d’Europa con il più tasso alto  di inquinamento atmosferico, sono migliaia le vite spezzate dal Covid. La correlazione tra inquinamento e contagi, almeno  secondo diversi studi, sarebbe reale e di questo ne è convinto l’esponente del  M5S, l’onorevole Alberto Zolezzi che lancia un appello a Regione Lombardia riguardo alla possibilità di limitare il più possibile le fonti di inquinamento.
“Sono 30mila, in Lombardia, le vite spezzate per il Covid-19. Secondo i dati Istat nel 2020 sono morte in Lombardia 36.499 persone in più rispetto alla media dei 5 anni precedenti e ad oggi sono circa 50 mila in più. Come se fosse sparita una città come Mantova  – spiega Zolezzi -.  Mentre in Lombardia si pensa a raddoppiare gli allevamenti intensivi, costruire l’autostrada regionale fra Mantova e Cremona con soldi statali, le autostrade pedemontane, a costruire altre centinaia di impianti a biometano, a turbogas e inceneritori (ce ne sono già 100), mi chiedo come possa essere compatibile una regione del genere con la vita umana? I rapporti tra inquinamento e peggioramento dei contagi della pandemia, sono confermati in oltre 400 studi. In Lombardia ci sono metà dei capi allevati in Italia: l’ammoniaca, secondo molti studi ecologici in corso, attiva il recettore del nuovo Coronavirus e lo fa entrare meglio nel nostro organismo. Se vogliamo ricordare le vittime del Covid – conclude Zolezzi – evitiamo opere ad alto livello di inquinamento come il Tav Brescia Padova o impianti inquinanti e finanziamo opere come i raddoppi ferroviari regionali, ricostruiamo i ponti del bacino del Po.  Fra le decine di parametri per dare il colore alle regioni dovrebbe essere inserito anche l’inquinamento dell’aria: basta guardare il rapporto fra particolato e indice cinetico di trasmissione, con aumento dei casi dopo pochi giorni di sforamento del PM10 (vedi seconda metà di febbraio a Brescia e Mantova e casi recenti). Proviamo a chiudere gli allevamenti intensivi e a riaprire le scuole”