Mille piante acquatiche alla foce dell’Osone per migliorare la qualità delle acque del Mincio

MANTOVA – Il Contratto di Fiume Mincio avanza con sostanziali interventi finalizzati a migliorare la qualità delle acque e a preservare la biodiversità lungo l’intera asta del fiume. Mercoledì 11 ottobre il Comitato Tecnico dei soggetti che aderiscono al Contratto, oltre 70 tra enti e istituzioni, si riunirà nella sede del Parco per condividere i recenti aggiornamenti al Programma d’Azione, che mette a sistema un quadro di oltre 90 opere.

“Le linee che saranno implementate riguardano in particolare le azioni che concorrono al miglioramento della qualità idrica nel bacino e all’incremento e migliore gestione delle portate transitanti nel fiume” anticipa il Presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer “prosegue inoltre l’attività di monitoraggio, che restituisce risultati scientifici determinanti per valutare l’efficacia delle opere in corso”.

Tra le novità di rilievo che saranno illustrate durante la seduta, la presentazione del progetto per la gestione delle biomasse da fiori di loto presenti nel lago Superiore e la loro valorizzazione per il miglioramento della qualità dei suoli locali. Redatto in collaborazione con l’Università di Trento, il progetto “iCOSHELL / SHEALL Innovative CO-creation for Soil HEalth in Living Labs” è stato candidato a Horizon, Programma Quadro Europeo che finanzia la ricerca e l’innovazione, da un partenariato internazionale di cui il Parco del Mincio fa parte e che riunisce università, centri di ricerca, istituzioni e imprese della green economy.

Inizieranno nei prossimi giorni anche i lavori di realizzazione di un bacino di sedimentazione di 10.000 mq alla foce del canale Osone, per migliorare la qualità delle acque che si immettono nella Riserva naturale e Zona umida di importanza internazionale Valli del Mincio: il progetto realizzato dal Parco del Mincio prevede la creazione di ecosistema filtro, all’interno del quale saranno messe a dimora 1000 piante acquatiche caratteristiche dell’habitat a canneto, con funzioni di fitodepurazione, affinamento acque e abbattimento di limi e sedimenti sabbiosi.

Nell’Assemblea Regionale dei Contratti di Fiume, organizzata di recente dalla Regione Veneto e dedicata allo stato dell’arte dei sedici Contratti che interessano il territorio veneto, è emerso come il Contratto di Fiume Mincio si collochi tra i quattro che hanno avviato tutte le fasi essenziali dell’iter operativo, inclusa la fase di controllo e monitoraggio.